Emergenza Coronavirus, negozi chiusi e limitazioni per alcune attività: cosa cambia dopo il nuovo Dpcm

Con il nuovo discorso alla nazione del premier Giuseppe Conte, pronunciato ieri sera, mercoledì 11 marzo 2020, sono arrivati alcuni chiarimenti sui comportamenti consentiti e su quelli vietati nell’intero territorio nazionale per contrastare la diffusione del Covid-19.

Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, ha previsto nuove misure restrittive per l’Italia che avranno effetto da oggi, giovedì 12 marzo, fino al prossimo 25 marzo.

Gli spostamenti sono consentiti solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, le attività che possono rimanere aperte sono: gli ipermercati, i supermercati, i discount di alimentari, i minimercati e altri esercizi non specializzati di alimentari vari, il commercio al dettaglio di prodotti surgelati, il commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio, video ed elettrodomestici oltre al commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2).

Potranno rimanere aperte anche le attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4), ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, articoli igienico-sanitari, articoli per l’illuminazione, giornali, riviste e periodici.

Nessun problema anche per le farmacie e per il commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale, piccoli animali domestici, materiale per ottica e fotografia, combustibile per uso domestico e per riscaldamento, saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini, qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione e per corrispondenza, radio e telefono o per mezzo di distributori automatici.

Per quanto riguarda i servizi alla persona, invece, potranno rimanere aperte le lavanderie e i negozi di pulitura di articoli tessili e pelliccia, le lavanderie industriali, le altre lavanderie o tintorie, i servizi di pompe funebri e le attività connesse.

Quindi non subiranno restrizioni, tranne quella del rispetto delle distanze di sicurezza, i negozi di alimentari, i supermercati, le farmacie e parafarmacie, i trasporti, i servizi di pubblica utilità, le attività individuate come essenziali, le banche, le poste e le assicurazioni.

Gli uffici potranno rimanere aperti ma vanno incentivate le ferie, i congedi retribuiti e il lavoro agile; chiusura per i reparti non indispensabili.

Le industrie e fabbriche dovranno adottare le prescrizioni e i protocolli di sicurezza, saranno garantiti i trasporti pubblici e sono consentite le consegne a domicilio.

Chiusi, invece, i negozi differenti da quelli precedentemente citati come i parrucchieri, i centri estetici, i bar, i pub, i ristoranti e i servizi di mensa che non garantiscono la distanza 1 metro.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it). 
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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