Emergenza maltempo in Veneto. Zaia: “Avviato l’iter per lo stato di crisi per le zone più colpite”

Continuano ad arrivare notizie e immagini di frane, allagamenti e smottamenti dalle Province di Belluno e Vicenza ma anche dall’Alta Marca Trevigiana senza dimenticare l’alto rischio valanghe che ha portato le autorità della Regione Veneto a chiedere già ieri ai cittadini di non recarsi nelle zone montane.

Mentre alcuni sindaci erano impegnati a coordinare delle evacuazioni, sono arrivate anche delle segnalazioni di turisti che raggiungevano le località montane senza comprendere la gravità della situazione.

La notte appena trascorsa ha messo alla prova il sistema di Protezione civile regionale con molti interventi nel Bellunese, ma anche in Provincia di Treviso con il Piave osservato speciale e con il Meschio che è esondato a Cordignano provocando degli allagamenti significativi.

“La notte è stata particolarmente complessa, tra dissesti e frane che si sono verificati in provincia di Belluno, nell’Agordino, in Alpago e nel Feltrino. – ha comunicato il governatore Luca Zaia – Ci sono stati vari allagamenti, il Meschio è esondato a Cordignano allagando vari quartieri. La situazione più delicata è nel Comune di Alpago, dove stiamo procedendo all’evacuazione con autoambulanze di 76 ospiti non autosufficienti di una casa di riposo: vengono dirottati sull’altra casa di riposo di Ponte nelle Alpi e, in misura inferiore, in quella di Pieve di Cadore”.

“Viste le persistenti piogge, l’attenzione resta ai massimi livelli. – prosegue il presidente del Veneto – Il monitoraggio della situazione è costante, si sta cercando di dare pronte risposte ai cittadini. Ho avviato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi per le zone della Regione colpite dal maltempo”.

In attesa della firma da parte del governatore e dell’inoltro al Dipartimento nazionale della Protezione civile nazionale per la richiesta di dichiarazione e proclamazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto resterà “aperto” al fine di consentire agli enti locali di effettuare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati, aziende e siti produttivi e comunicarne gli esiti ai competenti uffici regionali.

Lo stato di crisi, al momento, riguarda alcuni Comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della Provincia di Belluno.

Continuano gli appelli degli amministratori pubblici a non recarsi in montagna o nei pressi di fiumi o corsi d’acqua per fare delle foto, considerando i rischi concreti per l’incolumità delle persone in questa nuova emergenza meteo che era stata annunciata per tempo con previsioni che lasciavano poco spazio alle interpretazioni.

 

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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