Erbari – curarsi e nutrirsi con le erbe nei secoli: il pungitopo

Foglie e frutti del pungitopo

FAMIGLIA| Asparagaceae

NOME POPOLARE| bruschi, rust, rustòt, rustegòt, brusadiaol, spàresi de bosco, brusasòrzi.

ETIMOLOGIA| il termine deriva da Ruscus, nome latino di alcune specie di rovi, ripreso da Linneo, forse dal latino rus, campagna, cioè che si trova in campagna; aculeatus, dotato di aculei.

Il nome “pungitopo” e riferito all’uso nelle campagne dei suoi rami per proteggere i salami dai topi.

PARTI USATE| i germogli primaverili.

TEMPO DI RACCOLTA| aprile-maggio.

HABITAT| pianta suffruticosa perenne, sempreverde, comune nelle siepi e nei boschi del territorio pedemontano.

DESCRIZIONE| i fusti, che si formano agli apici del rizoma, sono alti fino a 80 cm. I rami sono trasformati in cladodi, verdi, sessili, appiattiti, ovato-lanceolati, impropriamente chiamati foglie. Le vere foglie sono piccole squame membranacee inserite al centro del cladodo con un breve peduncolo. Il frutto è una bacca sferica rossa.

UTILIZZAZIONE| i germogli primaverili sono ricercati e ancora oggi si consumano per il loro sapore particolare. Questi assomigliano vagamente agli asparagi, ma sono piccoli e sottili. Quando emergono alla luce, incominciano a colorarsi di verde e assumono un sapore più amaro e successivamente si induriscono.

PRINCIPI ATTIVI| i principali costituenti conosciuti sono un olio essenziale, resina, sali di potassio, mannite, calcio, alcuni principi amari. Interessante la presenza di saponosidi e di due genine steroidiche: la ruscogenina (idrossi-19-diosgenina) e il suo isomero neoruscogenina.

PROPRIETA’| la specie oltre ad essere diuretica, gode di proprietà sudorifere e aperitive. Si impiega anche come antiemorragico e antivaricoso, La ruscogenina è stata impiegata per l’emisintesi dei corticosteroidi. Semi e bacche sono usati come surrogato del caffè.

NOTA| i giovani germogli sono ancora ricercati dalle popolazioni delle zone collinari. Tradizionalmente si consumava anche l’acqua di cottura dal sapore molto amaro e pertanto ritenuta curativa del fegato. La pianta cresce tra i 200-600 m. quindi in zona collinare nel sottobosco ed è protetta!

Un consiglio per la cottura: poiché la cima dei germogli cuoce in fretta e si spappola facilmente, è opportuno legarli a mazzetti come gli asparagi, con la cima rivolta verso l’alto. I germogli del pungitopo costituiscono anche un ottimo ingrediente per la preparazione di minestre e creme di verdura.

Il Raperonzolo: un’erba rara di cui si consuma la radice

Il raperonzolo o Campanula rapunculus L. della famiglia delle Campanulaceae è una pianta erbacea biennale che cresce nei luoghi erbosi, lungo le siepi, ai margini delle strade di campagna e di collina.

Il nome scientifico del genere Campanula, sta a indicare una piccola campana, per la forma tipica dei fiori; il termine rapunculus significa a forma di rapa, riferito alla radice edule che veniva raccolta e mangiata allo stesso modo della rapa. Il nome popolare veneto è ramponthòl, respondol, ranponzolo.

Si consuma la radice che è fusiforme, bianca e carnosa. Da essa in primavera si sviluppa una rosetta di foglie basali, obovate-oblunghe, picciolate, con una leggera dentatura, di color verde chiaro. Le foglie caulinari sono sessili. Il fusto è gracile, angoloso, eretto, peloso, alto fino a 1 m. I fiori (maggio-settembre) sono azzurri, con 5 petali acuti, raccolti in pannocchie allungate. Anche le fogliette basali raccolte in primavera prima della fioritura possono essere consumate fresche in insalata.

(Articolo a cura di: Ernesto Riva, Danilo Gasparini, Silvano Rodato, Carla Camana – Unifarco SPA – Accademia Internazionale di Storia della Farmacia – Antiga Edizioni).
(Foto: Wikipedia)
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