Sono numeri sempre in continua crescita quelli di fenomeni – spesso violenti o offensivi – che vedono coinvolti i cosiddetti bulli. Ormai non passa giorno che non si senta parlare di questo tema e secondo il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia “non va trascurato in quanto riguarda gli adulti del futuro sui quali noi dobbiamo investire”.
Il dibattito negli ultimi mesi si è inasprito soprattutto cercando di trovare un responsabile di questi comportamenti che riguardano i minorenni.
“Le famiglie devono sapere che l’educazione deve essere in capo a loro, – precisa Zaia – non si può sempre dire che ogni fatto che accade sia colpa del pubblico o delle istituzioni”.
Zaia parla di “contrappasso dantesco” quando si riferisce alla pena contro i bulli: “hai fatto atti di bullismo rispetto ad alcuni temi sociali – continua – andrai a fare volontariato in una casa di riposo o in un centro per persone con disabilità”.
Ma le istituzioni devono agevolare le famiglie affinché il percorso sia corretto e per questo motivo il governatore non esclude – se necessario – di “mettere mano anche alle leggi“.
“Ci vuole una legge che non imponga la carcerazione, anche perché poi sappiamo come va a finire – conclude – ma una pena immediata che è appunto quella del contrappasso come il volontariato. Se non capisci ti porto in terapia intensiva a vedere come stanno i tuoi coetanei che magari hanno avuto qualche malattia nella vita e non possono avere la libertà che hai te. E quindi la tua libertà utilizzala in maniera pulita, educata perché altri soffrono perché non hanno la tua libertà”.
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