Fotografie ai trasgressori che violano la privacy: accusa di diffamazione per i “cecchini da terrazzo”

Il web si riempie di scatti rubati per le strade, postati assieme a commenti critici verso i soggetti che per motivi in apparenza futili infrangono la quarantena: quest’abitudine, che in questi giorni è diventata per alcuni “cecchini sul terrazzo” una specie di passatempo, è punibile con l’accusa di diffamazione aggravata e potrebbe portare a una causa civile.

Anche in seguito all’episodio di Pederobba di due giorni fa (qui l’articolo) le autorità ribadiscono che la “giustizia privata” non è adatta alle situazioni di emergenza come questa.

A imporlo è il decreto legge n.19 del 25 marzo che esplicita chiaramente che sono le autorità competenti a giudicare se uno spostamento sia da segnalare come trasgressione o meno e se le motivazioni che lo spingono siano lecite o da valutare con attenzione.

In modo particolare, i massimi sistemi delle Forze dell’ordine dichiarano che lo stato d’emergenza non sospende il diritto alla riservatezza di ogni singolo cittadino.

Non è raro che questi contenuti, soprattutto quelli postati sui social in formato di video, contengano un’identificazione precisa: volti scoperti, numeri civici e soprattutto targhe di veicoli. Dati personali e sensibili che, non solo in tempo di Coronavirus, dovrebbero essere tutelati.

Il dettaglio da tenere maggiormente in considerazione è che in caso di denuncia per diffamazione da parte dell’accusato, ad essere nei guai non è soltanto chi ha scattato e poi postato la fotografia o il video, ma anche chi li condivide, l’amministratore del gruppo che ospita il contenuto e, per quanto riguarda alcune procure, anche per chi clicca “mi piace”.

Per coloro che sentono comunque il bisogno di segnalare una ripetuta trasgressione, per senso civico o per proprio ghiribizzo, i casi sospetti possono essere segnalati alle autorità, in questo caso anche trasferendo a chi può giudicarlo tutto il materiale che può provarlo.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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