Giornata della prevenzione dello spreco: ecco come non buttare il cibo

Giunta alla sua dodicesima edizione, la Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare del 5 febbraio 2025 si conferma un appuntamento cruciale per sensibilizzare cittadini, aziende e istituzioni sul tema degli sprechi alimentari e sull’importanza di raggiungere gli Obiettivi di Sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’ONU.

L’impegno per ridurre gli sprechi alimentari è una priorità globale per le sue implicazioni economiche, ambientali, sociali ed etiche. L’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 ribadisce la necessità di dimezzare entro il 2030 i rifiuti alimentari prodotti sia nella fase di produzione sia di vendita e consumo.

Secondo dati aggiornati, ogni anno nel mondo vengono sprecate oltre 1,5 miliardi di tonnellate di cibo, un terzo della produzione agroalimentare globale. Questo spreco genera un valore economico negativo pari a circa 1.200 miliardi di dollari. L’Italia non è immune a questo fenomeno: nel 2024, lo spreco alimentare è cresciuto del 50%, con gli alimenti più sprecati che includono frutta fresca, verdure, pane fresco e insalate.

La FAO stima che il 14% del cibo prodotto globalmente si perda prima ancora di arrivare al mercato. Un paradosso inaccettabile se consideriamo che nel mondo oltre 820 milioni di persone soffrono la fame, mentre circa 3 miliardi non possono permettersi una dieta sana.

Oltre all’aspetto etico e sanitario, va considerato che un prodotto perso o sprecato comporta uno spreco di tutte le risorse utilizzate per produrlo: energia, acqua, suolo e forza lavoro. Limitare gli sprechi contribuisce alla sicurezza alimentare, alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla tutela delle risorse idriche e del suolo.

IL NUOVO ALLARME: UNA QUESTIONE DI RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE E COLLETTIVA
In un contesto in cui lo spreco alimentare sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, emerge con forza la necessità di un’azione condivisa. Non solo governi e aziende devono adottare misure per migliorare l’efficienza della filiera, ma anche i singoli cittadini sono chiamati a svolgere un ruolo attivo.

Il 2025 segna un momento critico: l’incremento del 50% degli sprechi alimentari registrato in Italia lo scorso anno rappresenta un campanello d’allarme. Il dato non può essere ignorato, e il cambiamento deve partire da una maggiore consapevolezza.

Una delle novità di quest’anno è l’introduzione di campagne informative mirate a scuole e famiglie, che rappresentano il principale contesto in cui educare le nuove generazioni a consumi responsabili. Le iniziative includono laboratori interattivi, percorsi educativi sul ciclo degli alimenti e concorsi per premiare idee innovative anti-spreco.

SPRECARE MENO È UN VANTAGGIO PER TUTTI
La riduzione dello spreco alimentare è un’urgenza anche per il suo impatto economico. Ogni attore della filiera alimentare ne subisce le conseguenze: i produttori perdono risorse lasciando prodotti nei campi, i rivenditori subiscono danni economici dovendo eliminare prodotti scaduti, e i consumatori sprecano denaro per cibi acquistati e non consumati.

La FAO sottolinea che lo spreco alimentare è la terza causa globale di emissioni di gas serra, dopo Stati Uniti e Cina, e l’impronta idrica associata equivale a circa 250 km³, tre volte il volume del Lago di Ginevra. Inoltre, il cibo sprecato utilizza 1,4 miliardi di ettari di terra agricola, il 30% delle aree agricole mondiali.

In Italia, modelli virtuosi come Campagna Amica offrono un esempio di come accorciare la filiera, ridurre gli sprechi e promuovere consumi etici. Grazie alla partnership con Too Good To Go, salviamo cibo invenduto ancora perfettamente consumabile.

LO SPRECO DOMESTICO: COME NASCE E COME PREVENIRLO
Secondo recenti studi, 87% degli italiani congela il cibo in eccesso e 86% riutilizza gli avanzi. L’uso di app digitali per ridurre gli sprechi è in crescita: 7,7% usa app per il cibo last-minute, mentre 4,2% adotta piattaforme per monitorare le scadenze alimentari.

Molte iniziative come l’organizzazione del frigorifero per scadenze, la pianificazione dei pasti settimanali e l’utilizzo di ricette anti-spreco contribuiscono a migliorare la gestione domestica del cibo.

LA SOLUZIONE DIGITALE: L’USO DELLE APP PER SALVARE IL CIBO
Una delle novità di quest’anno è la collaborazione tra piattaforme digitali e produttori locali. Oltre alla popolare app Too Good To Go, sono nate nuove piattaforme che permettono alle famiglie di acquistare direttamente dagli agricoltori i prodotti invenduti. Questo consente di ridurre al minimo gli sprechi e di valorizzare l’economia locale.

10 REGOLE PER NON SPRECARE IL CIBO

  1. Effettua acquisti ridotti e frequenti.
  2. Pianifica i pasti settimanali e crea una lista della spesa.
  3. Scegli prodotti locali e di stagione.
  4. Conserva correttamente frutta e verdura per evitare marcescenze.
  5. Congela il cibo in eccesso.
  6. Utilizza app per monitorare le scadenze.
  7. Compra porzioni adatte al consumo reale.
  8. Cucina ricette anti-spreco con gli avanzi.
  9. Mantieni una corretta organizzazione di frigorifero e dispensa.
  10. Dona il cibo in eccesso o invenduto.

I RIMEDI DELLA CUCINA CONTADINA
Dalla tradizione contadina italiana arrivano ricette che recuperano gli avanzi e trasformano gli alimenti in piatti gustosi. Il pane raffermo, ad esempio, diventa protagonista di piatti come la ribollita toscana o la pappa al pomodoro. Anche la pasta avanzata trova nuova vita nella frittata di pasta napoletana.

Queste ricette dimostrano che il cibo può essere valorizzato fino all’ultimo, contribuendo a ridurre lo spreco e a preservare le risorse.

La Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare è un’occasione per riflettere e agire. Ridurre gli sprechi è possibile, ed è una responsabilità condivisa che garantisce benefici economici, sociali e ambientali per tutti.

(Autore: Campagna Amica)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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