Giovani a rischio impoverimento, pochi risparmi ma tanti pagamenti online e a rate: in Veneto arriva l’educazione finanziaria

“Ai giovani manca un’adeguata alfabetizzazione finanziaria con il conseguente rischio di impoverimento, anche a causa dell’uso non sempre consapevole dei pagamenti online”.

A sottolinearlo è l’assessore regionale al lavoro e formazione Elena Donazzan alla luce dell’iniziativa, lanciata in sinergia con la Federazione Nordest delle Banche di credito cooperativo italiane – l’organismo associativo che riunisce le Bcc Venete del Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca S.p.A. (Bancadria Colli Euganei, Cortinabanca, Banca Prealpi SanBiagio, Banca Del Veneto Centrale Bvr Banca Banche Venete Riunite – Credito Cooperativo di Schio, Pedemonte, Roana e Vestenanova Società Cooperativa) – di avviare un percorso di educazione finanziaria rivolto ai giovani delle scuole superiori della regione.

Tanti pagamenti online e a rate ma pochi risparmi

“Il tema delle frodi finanziarie – prosegue Donazzan – è di grande attualità e riguarda in modo particolare i giovani a cui basta un click sullo smartphone per fare qualunque tipo di acquisto. I ragazzi oggi non hanno la percezione del valore del denaro, da qui la necessità di un’educazione finanziaria che riguardi tanto i macro-temi dell’economia, quanto una serie di buone pratiche da applicare nel quotidiano”.

“Anche per questo guardo con interesse ad alcune operazioni come quella del liceo del Made in Italy che prevede un percorso di alfabetizzazione economica e finanziaria. I ragazzi devono essere in grado di fare un business plan, di gestire delle intermediazioni finanziarie, titoli di debito e di credito fondamentali per gestire un’attività o creare una startup”.

Uno degli aspetti chiave dell’educazione finanziaria riguarda l’abitudine al risparmio, quel “fare musina”, come dicono i nonni, che la nuova generazione sembra aver abbandonato.

“C’è stato un cambio culturale – sottolinea l’assessore regionale – ma non dimentichiamo che per i giovani di oggi mettere da parte del denaro è molto più difficile rispetto a com’era negli anni ’80, quando l’inflazione e il costo della vita non erano così elevati. Ciononostante, al di là dell’aspetto macroeconomico, a maggior ragione appare necessaria una corretta formazione. Risparmiare però non va confuso con rateizzare. I giovani spesso acquistano a rate, in linea con un modello americano che tuttavia ha mostrato tutti i suoi limiti. Anche sulla scelta della rateizzazione, e se questa convenga o meno, serve maggiore consapevolezza”.

Il corso nelle scuole (con tanto di contest finale)

“Il programma prevede 6 incontri per una durata complessiva di 16 ore, nel corso dei quali saranno approfonditi diversi argomenti: dal processo lavoro-reddito-consumo, agli strumenti per la gestione dei risparmi, dalla conoscenza di base dei mercati finanziari alla sicurezza dei pagamenti digitali, sino alle peculiarità che contraddistinguono il sistema del credito cooperativo”, spiega Carlo Antiga, presidente di Banca Prealpi SanBiagio. “Le lezioni vedono il coinvolgimento di consulenti bancari esperti e si svolgono attraverso modalità di apprendimento innovative, con possibilità per i ragazzi di fruire di strumenti tecnologici come podcast e moduli di e-learning.

Il percorso formativo culminerà in un contest finale, che vedrà la presentazione di un elaborato relativo all’educazione finanziaria in occasione di un evento dedicato a tutte le scuole coinvolte nel progetto” prosegue Antiga, spiegando poi la genesi dell’iniziativa.

“Il progetto nasce nell’ambito di un’iniziativa più ampia lanciata dalla Regione in collaborazione con le quattro università del Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Fondazione per l’educazione finanziaria e al Risparmio, mirata ad avvicinare le giovani generazioni a questi temi. All’interno di questa cornice, la Federazione Nordest, di cui Banca Prealpi SanBiagio è parte, ha voluto così strutturare un percorso ad hoc per offrire il proprio contributo alla diffusione di una cultura educativa in materia, e sensibilizzare al contempo i ragazzi sull’importante ruolo che gli istituti di credito cooperativo giocano per il futuro del territorio”.

La sfida del risparmio in un mondo consumista

Tornando alle abitudini di spesa dei giovani, additarli semplicemente come “spendaccioni” da rieducare è riduttivo e non tiene conto del contesto sociale ed economico in cui stanno crescendo le future generazioni di risparmiatori.

“Sicuramente l’attuale contesto sociale ed economico spinge le giovani generazioni verso una determinata direzione, complici da un lato i numerosi messaggi consumistici e, dall’altro, gli effetti di un’inflazione che fatica a diminuire”, commenta il direttore generale di Banca Prealpi SanBiagio, Girolamo Da Dalto.

“Proprio per questo diventa sempre più fondamentale fare sistema e costruire una virtuosa sinergia tra quelli che sono i pilastri del mondo educativo, famiglie e scuole, e gli istituti di credito. Occorre infatti spingere i ragazzi a ragionare sulla necessità di gestire in modo equilibrato le proprie risorse economiche, in funzione delle proprie disponibilità e degli obiettivi che ci si pone. La propensione al risparmio non può che essere il frutto virtuoso di un approccio così contraddistinto”.

Che le abitudini finanziare dei giovani siano diverse da quelle di una o due generazioni fa lo dimostra anche il progressivo aumento dell’età media di chi richiede un mutuo per avviare un’attività o acquistare la prima casa.

“In linea generale – prosegue il Direttore Da Dalto – assistiamo ad una tendenziale innalzamento dell’età media. Ad esempio, se confrontiamo i dati del 2022 con quelli del 2010 in relazione all’età media di chi richiede di un mutuo ipotecario, notiamo che questa è cresciuta da 39,2 a 43,5 anni. Si tratta di un dato che andrebbe senz’altro approfondito e collegato a dinamiche sia di natura economica, ma anche sociologica”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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