A scuola con gli animali: conosciamo l’elefante

Caro lettore,

oggi ti voglio parlare di una specie in pericolo di estinzione, secondo IUCN: l’elefante. La sopravvivenza di questa specie è messa in pericolo dall’inquinamento e dal sempre più frequente disboscamento, che concorrono all’alterazione del suo habitat; oltre che da un’accentuata predazione illegale, ad opera di bracconieri, che sottraggono agli animali le possenti zanne, poi rivendute per la costituzione di bracciali e collane.

Ma… la natura e l’istinto di sopravvivenza sono qualcosa di meraviglioso!!! Il biologo Shane Campbell-Staton della Princeton University nel 2016 si accorse che alcune femmine di elefante africano erano senza zanne!!! Un gene, trasmesso in linea femminile, crea questo handicap, che allontana i bracconieri dalla loro uccisione. Qualora questo gene fosse ereditato in linea maschile, sarebbe letale, in quanto i maschi necessitano delle zanne per le lotte per la difesa del territorio o per stabilire la gerarchia.

A proposito di geni…

Gli elefanti presentano 20 coppie (quindi 40 alleli) di p53, uno dei più potenti geni soppressori tumorali. Gli essere umani hanno una sola coppia… ecco spiegato il motivo che li salva, nonostante la loro mole, nonostante l’elevato numero di replicazioni cellulari, dall’avere un tumore. Il gene impedisce la replicazione della cellula danneggiata, impedendo così lo svilupparsi della malattia.

Ti piace dormire? O piuttosto dormi poco?

L’elefante dorme in piedi due ore ogni notte, pronto alla fuga dai predatori e dai bracconieri; solo due volte a settimana dormono sdraiati, entrando, probabilmente, nella fase REM, quella in cui si sogna e il riposo è più rigenerativo.

Che orecchie grandi hai… È per sentirti meglio!” Cit. Cappuccetto rosso di Charles Perrault

Io ho sempre pensato che le orecchie grandi dell’elefante avessero funzioni uditive, anche a grandi distanze! In realtà, hanno “un orecchio” nascosto nei piedi, attraverso i quali captano le vibrazioni nel terreno, percependo rumori a distanze elevate.

Naso lungo… olfatto sopraffino

Si è scoperto che gli elefanti africani hanno oltre 2 mila geni deputati alla codifica di recettori olfattivi, grazie ai quali, attraverso la proboscide sono in grado di distinguere gli odori anche a numerosi chilometri di distanza.

Partecipano ai funerali”

Gli elefanti, come moltissimi animali, capiscono “la morte” e ne soffrono. Annusano il cadavere; con la proboscide toccano il volto e le orecchie; tirano calci, quasi a tentare di rianimarlo; girano in tondo e barriscono; dormono nelle vicinanze e allontanano i nemici. Addirittura le madri possono trasportare per chilometri le carcasse dei cuccioli, quasi non riuscissero a staccarsene. Tutte le femmine e i giovani maschi, fino ai 14 anni, partecipano empaticamente all’evento.

Se vuoi conoscere altre informazioni sulla vita dei pachidermi, ti aspetto!

L’elefante è, inoltre, presente nel capitolo 6 del libro Il mondo di Alphazoo!

Non mi resta che augurarti buona domenica e buona settimana!

Ti aspetto la settimana prossima per parlarti dell’eterocefalo glabro!

(Autore: Francesca Savino).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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