Due gallerie di circa 6,5 chilometri completano uno dei tratti più ostici e complessi della Strada Pedemontana Veneta in territorio vicentino. A partire da domani, venerdì 29 dicembre, l’infrastruttura permetterà agli automobilisti di arrivare al casello di Valle Agno e, in futuro (presumibilmente nella prossima primavera), di raggiungere i caselli dell’A4 a Montecchio. Gallerie dove, considerando i tanti dispositivi presenti, non si è risparmiato in termini di sicurezza.
Percorriamo il tratto finora chiuso a bordo di una volante della Polizia stradale, partendo dall’imbocco della galleria di Malo fino al casello di Valle Agno, dove ci fermiamo e torniamo indietro: i piani d’emergenza studiati dalla Polizia stradale assieme ai Vigili del fuoco, con varie esercitazioni nelle scorse settimane, dettano strategie e tecniche di soccorso estremamente diverse da quelle attuabili nel resto della SPV.
Per esempio, la galleria è percorsa da un cavo sensorico, ovvero un rilevatore che è in grado di rilevare automaticamente eventuali cambiamenti della temperatura e gestire alcuni dei dispositivi per moderarla. Altri dispositivi necessitano invece della convalida da parte di un utente.
Le telecamere presenti all’interno del traforo sono in grado di rilevare immediatamente auto contromano oppure auto ferme sulla carreggiata. Le turbine all’interno non hanno un tempo di attivazione, sono automatiche e arrivano a spingere l’aria nella galleria a circa duecento chilometri orari. La galleria è anche dotata di lame tagliafuoco, ovvero muri d’acqua che consentono di confinare la zona di un eventuale incendio.
Ogni trecento metri è presente una via di fuga nella carreggiata opposta e ogni novecento metri, quindi ogni tre uscite, è presente una porta tagliafuoco carrabile: nel caso di incidenti stradali entrambe le carreggiate vengono chiuse al traffico, consentendo eventualmente agli automobilisti di evacuare nel senso opposto oppure, in caso di emergenza rientrata, utilizzare le porte carrabili per fare inversione.
Stando comunque a quanto riferito dalle autorità, l’idea anche a livello progettuale era quella di installare dei rilevatori di velocità, forse attraverso il sistema Tutor. Il sistema dovrebbe riguardare solo il tratto coperto dalla galleria, essendo particolarmente sensibile dal punto di vista della sicurezza. La velocità massima lungo la SPV sarebbe di 110 chilometri orari, anche se – c’è da dire – basta percorrerla per capire che in pochi la rispettano.
Sebbene il traffico moderato, un punto critico è anche, secondo le autorità del posto, l’uscita per l’A31 Valdastico: capita che gli automobilisti più distratti colpiscano il cuneo al bivio, accorgendosi all’ultimo di dover sterzare a destra.
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