I macchinisti del post-carbone, amici da 40 anni: “Nel treno la speranza di un futuro migliore”

Era il 1984 quando si incontrarono per la prima volta, tutti al Corso 63 Bis di Udine, con il sogno di diventare macchinisti dei treni.

A quarant’anni esatti di distanza da allora, l’amicizia non è mai sbiadita e anzi ha consolidato un bellissimo rapporto tra tutti i colleghi di lavoro.

Dopo aver superato il concorso, i nostri macchinisti parteciparono alla formazione biennale a Udine, emettendo il giuramento nel novembre 1985 e concludendo il percorso nel 1986.

Oggi i venti amici sono tutti in pensione, e purtroppo due sono venuti a mancare. In ogni caso, da quella volta, non si sono mai persi di vista, e ogni anno, ricordando il tempo del loro giuramento, si ritrovano puntualmente tra Veneto e Friuli per un momento di convivialità condivisa, accompagnati dalle loro mogli.

Il gruppo del Corso 63 Bis di Udine rappresenta una delle prime generazioni di macchinisti coinvolte nella novità della storia dei trasporti su rotaia, quando si abbandonò progressivamente la locomotiva a vapore con combustione a carbone, e si adottarono i nuovi mezzi tecnologici, con l’elettrotecnica e l’elettronica.

I giovani macchinisti del 1984 sono coloro che hanno visto nel treno il segno del progresso e di speranza nel futuro: per questa ragione alcuni componenti del gruppo del Corso 63 Bis di Udine abbandonarono i loro mestieri già avviati – chi faceva il meccanico, chi l’elettricista, ad esempio – per iniziare un’avventura del tutto nuova, gettando il loro cuore oltre l’ostacolo e scommettendo sull’avanzamento del trasporto pubblico su rotaia.

I macchinisti oggi

Ad oggi, la loro passione per i treni non è assolutamente svanita, anzi si è rafforzata attraverso una costante informazione sul settore dei trasporti e le condivisioni puntuali sul loro gruppo WhatsApp rispetto all’andamento di questo settore così vitale per la vita delle persone della comunità nazionale.

Il viaggio finora è stato davvero entusiasmante, ricco di competenze e di umanità: il ritrovo 2024 è stato davvero importante e felice, e già si pensa alla prossima fermata che sarà a novembre 2025, a quarant’anni esatti dal famoso giuramento di Udine.

(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto: per gentile concessione di una lettrice)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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