La notizia che da una settimana rimbalza su tutti i media è la multa di 64 milioni di dollari che l’agenzia brasiliana per la protezione ambientale IBAMA ha dato alle aziende agroalimentari (JBS S.A. in primis) per non aver mantenuto gli impegni sostenibili sottoscritti.
Negli ultimi anni, il settore agroalimentare ha affrontato crescenti pressioni per adottare pratiche sostenibili e ridurre il proprio impatto ambientale. Di seguito è presentata una cronologia che evidenzia gli impegni delle aziende, i risultati raggiunti e le difficoltà incontrate, incluse le multe ricevute per violazioni ambientali.
2010: Impegno per la deforestazione “netta zero”
– Iniziativa: Centinaia di grandi marchi di consumo si uniscono al Consumer Goods Forum, impegnandosi a raggiungere la deforestazione “netta zero” entro il 2020.
– Obiettivo: Ridurre l’impatto della produzione agricola sulle foreste tropicali.
2013: Impegno dei produttori di carne in Brasile
– Impegno: Diversi produttori di carne in Brasile si promettono di non acquistare bestiame da allevamenti che hanno subito sgomberi illegali o che sono stati inseriti nella lista nera per reati ambientali.
– Contesto: Questo impegno è una risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo alla deforestazione legata all’allevamento di bestiame.
Prima del 2020: Critiche e mancanza di progressi
– Osservazione: Cargill, un’importante azienda agroalimentare, esprime preoccupazione sul fatto che il settore alimentare non raggiungerà l’obiettivo di deforestazione “netta zero” entro il 2020.
– Implicazione: Questa dichiarazione mette in luce la difficoltà di attuare cambiamenti significativi in tempi brevi.
Novembre 2022: Piano delle grandi aziende alimentari
– Iniziativa: Quattordici delle più grandi aziende alimentari del mondo, tra cui Cargill, Bunge, e JBS, presentano un piano per eliminare la deforestazione dalle loro catene di approvvigionamento di soia, carne bovina e olio di palma entro il 2025.
– Obiettivi aggiuntivi: Le aziende sono invitate a fissare obiettivi per ridurre le emissioni di gas serra e a segnalare le emissioni derivanti dai cambiamenti nell’uso del suolo a partire dal 2024.
– Critiche: Alcuni gruppi ambientalisti ritengono che il termine del 2025 sia insufficiente e chiedono una cessazione immediata della deforestazione.
Ottobre 2024: Multe per violazioni ambientali
– Sanzioni: L’agenzia brasiliana per la protezione ambientale IBAMA multa allevamenti di bovini e aziende di confezionamento della carne, inclusa JBS, per un totale di 64 milioni di dollari. Le multe sono dovute all’allevamento o all’acquisto di bestiame su terreni deforestati illegalmente in Amazzonia.
– Risposta di JBS: L’azienda nega le accuse, affermando che il suo sistema di monitoraggio geospaziale garantisce che non acquisti animali da allevamenti coinvolti nella deforestazione illegale.
Riflessioni Finali
Le aziende agroalimentari hanno dimostrato un impegno crescente verso la sostenibilità nel corso degli anni, ma la loro storia è caratterizzata da discontinuità nel rispetto degli obiettivi stabiliti. Le multe e le critiche ricevute evidenziano l’urgenza di adottare pratiche sostenibili più rigorose e trasparenti. È ormai essenziale e inevitabile che il settore agroalimentare affronti con serietà le questioni legate alla deforestazione e al cambiamento climatico per garantire un futuro sostenibile sia per l’ambiente che per le generazioni a venire.
(Autore: Paola Peresin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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