Le mappe topologiche sono delle rappresentazioni della realtà che ci aiutano a risolvere problemi pratici ed almeno una volta nella vita tutti noi le abbiamo tenute in mano o contemplate appese sul muro di qualche edificio pubblico.
Un esempio di mappa topologica è quella delle rotte di un sistema di trasporto pubblico, in cui i nodi rappresentano le stazioni o le fermate e i collegamenti rappresentano le linee o le rotte di autobus, tram o metropolitane che le collegano tra di loro. Un salto veloce in un imbarcadero a Venezia e si vedono in bella mostra.
Se non avete mai considerato il trasporto pubblico, di sicuro vi sarete trovati in una scuola, in un ospedale o in un qualsiasi altro edificio pubblico dove una mappa topologica delle uscite rappresenta la connessione tra le varie porte d’uscita dell’edificio; un insieme di linee che rappresentano i percorsi possibili per uscire dall’edificio disegnati in modo che le linee non si intersechino mai, dove ogni linea rappresenta un corridoio o una scala dell’edificio che porta ad una porta d’uscita.
La caratteristica delle mappe topologiche è quella di mostrare come le cose sono collegate tra loro senza rappresentarle come appaiono nella realtà; nelle mappe topologiche non viene riportato alcun dato fisico della realtà che si vuole rappresentare; non ci sono informazioni sulla forma, sulla posizione geografica o sulle reali distanze degli elementi considerati.
Molto diverse dalle mappe topologiche sono le mappe topografiche, quelle che rappresentano le caratteristiche fisiche e geografiche di un’area. Queste mappe mostrano la topografia di una regione come le montagne, le colline, i fiumi, le valli, i ponti, le ferrovie, le strade e gli edifici. Le mappe topografiche sono quanto di più preciso abbiamo a disposizione per rappresentare la realtà che ci circonda.
Il cervello di noi umani è abbastanza bravo a comprendere le mappe topologiche (quelle che mostrano le connessioni tra gli oggetti), mentre fa difficoltà (in realtà è proprio impedito) nel costruirsi una mappa topografica dell’area in cui viviamo; provate a misurare la distanza a cui pensate si trovi il primo albero che vedete e capirete la difficoltà di cui parlo.
L’impedimento topografico del nostro cervello è superato dal cervello di una piccola ape che è in grado di crearsi una precisa rappresentazione topografica della realtà in cui vive.
Forme, distanze e tempo di percorrenza sono le tre splendide chiavi di lettura della danza delle api, un’eccelsa forma di comunicazione tra api dove vengono forniti tutti i dettagli per raggiungere il nettare. Dentro quel piccolo cervello c’è un vero e proprio navigatore.
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