Tre suoni di sirena, un forte boato e poi il crollo: all’apparenza è bastato poco meno di un minuto per abbattere il serbatoio dell’acquedotto di Santa Maria La Longa in provincia di Udine. “Direttori d’orchestra” l’esplosivista segusinese Danilo Coppe (divenuto famoso per l’abbattimento del Ponte Morandi di Genova) e la Moretto S.R.L. di Pordenone.
Ma se, come detto, all’apparenza è servito poco tempo, per la demolizione è necessaria una lunga progettazione che ha visto impiegati numerosi uomini e mezzi. Ogni centimetro della struttura è stato studiato e analizzato per cercare di capire dove inserire le cariche esplosive.
L’abbattimento di “torri” come quelle di Santa Maria La Longa è paragonabile al taglio di un albero in cui grazie al “solco” si determina il luogo di caduta.
Nei giorni scorsi la struttura è stata indebolita creando delle colonne utili a determinare il punto di caduta. Le piccole cariche esplosive sono state fatte detonare a 25 millesimi di secondo l’una dall’altra partendo dal centro verso l’esterno e dal basso verso l’alto. Coordinati da Michele Moretto e da Danilo Coppe, operai specializzati, si sono messi all’opera questa mattina all’alba per inserire le cariche esplosive nei posti prefissati.
Questa precisione ha fatto in modo che la struttura cadesse nell’esatto posto pronosticato e che i detriti rimanessero all’interno di un raggio di una ventina di metri dal luogo dell’esplosione.
“Abbiamo abbattuto una torre dell’acquedotto alta circa 30 metri e in disuso da trent’anni – spiega Danilo Coppe soddisfatto della perfetta riuscita dell’operazione – utilizzando una ventina di cariche esplosive da circa 100 grammi l’una. Tutto è andato secondo i piani”.
Il serbatoio dell’acquedotto, col passare del tempo ha iniziato ad avere problemi strutturali e per questo motivo si è reso necessario l’abbattimento “è stato costruito prima del terremoto – spiega l’ingegnere di Cafc (gestore idrico del Friuli-Venezia Giulia ndr) Antonio Gabriele Gallina – voglio ringraziare tutti quelli che hanno partecipato a questa operazione. Al posto del serbatoio verrà realizzata una cabina“.
Questa mattina in paese non si parlava d’altro se non della “caduta” del serbatoio che molti dei cittadini hanno sempre visto in quel luogo e a cui, qualcuno, si era anche affezionato.
Le strade sono state chiuse ad auto, bici e pedoni per un raggio di circa 150 metri. Impegnati, oltre alle varie ditte che hanno partecipato alla demolizione, anche la Polizia Locale e la Protezione Civile.
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