A pochi giorni dalla presentazione ufficiale della 103 esima edizione del Giro d’Italia, che ancora una volta ha premiato il Veneto ponendolo al centro della competizione con tappe significative sia dal punto di vista agonistico che da quello paesaggistico, abbiamo cercato di capire come si arrivi a queste prestigiose designazioni.
La persona più indicata per spiegare il grosso lavoro che viene fatto di anno in anno per assicurare ai veneti il privilegio di vedere passare la corsa rosa per strade, contrade, borghi, colline e montagne è il governatore del Veneto Luca Zaia.
“Non può esistere un Giro d’Italia senza Veneto e non può esistere Veneto senza Giro d’Italia”: partendo da questa convinzione il governatore e tutto il suo staff lavorano all’edizione dell’anno successivo fin dal giorno di conclusione della corsa rosa.
La Regione tratta con gli organizzatori, investe e informa i sindaci dei luoghi toccati dal passaggio delle tappe, in modo che possano a loro volta organizzare e preparare il territorio all’evento.
“Un grosso lavoro che regalerà una grande festa di sport e di popolo, con il merito aggiunto di proporre al mondo intero le bellezze e le caratteristiche uniche dei nostri territori, con immagini dalle moto in corsa e dall’elicottero che sposano la fatica degli atleti con la bellezza dei territori – esordisce Zaia che poi prosegue – anche quest’anno la bella e ormai storica collaborazione tra la Regione, il Giro d’Italia e il suo straordinario Direttore Mauro Vegni che voglio ringraziare di cuore, ci permetterà di scrivere sulle strade del Veneto altre pagine di storia legate al mondo del pedale” .
Il discorso poi si sposta sui tracciati delle tappe venete dell’edizione 2020: “Storica sarà di sicuro la Cronometro del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, con la salita spacca gambe di Cà del Poggio di sabato 23 maggio, prima delle grandi montagne. Un anfiteatro naturale che vedrà 40mila appassionati aspettare e salutare il giro. Altri momenti indimenticabili li regaleranno l’arrivo nel padovano della Cervia-Monselice e la partenza da Bassano del Grappa del tappone dolomitico che arriverà a Madonna di Campiglio. Ma sono certo che, nella storia, entreranno anche le centinaia di migliaia di appassionati veneti sulle strade e le proverbiali capacità organizzative locali”.
Una scelta di qualità dunque che premierà le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene celebrandone la recente nomina a Patrimonio Unesco, ma premierà anche Monselice con la sua Rocca, Bassano, con il Palladio e il vicino Monte Grappa, dove si è scritta la storia della Grande Guerra.
Zaia poi chiude dando appuntamento a maggio 2020: “La Corsa Rosa, che saluteremo e accoglieremo con entusiasmo, è nel cuore dei veneti da sempre, dalle imprese di Coppi e Bartali, alle battaglie tra Eddy Mercx e il compianto felice Gimondi, dalle volate di Basso e Zandegù, alle imprese di Battaglin e Argentin fino alle recenti volatone di Elia Viviani. Maggio 2020 è ancora lontano, ma noi l’aspettiamo già con entusiasmo”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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