Metti un juke box, l’unione della famiglia Cunningham e le movenze “alla fonzie Fonzarelli”: il risultato è la serie cult “Happy Days”, creata da Garry Marshall, andata in onda per la prima volta negli Stati Uniti il 15 gennaio 1974.
Una serie intramontabile, divenuta un fenomeno mondiale, che ha unito intere generazioni, considerato che andò in onda fino al 24 settembre 1984, per poi vedere numerose repliche anche nei decenni successivi, con la sua sigla dalla melodia facile da ricordare. In Italia la prima puntata venne trasmessa nel 1977.
C’è addirittura chi sostiene che, in qualche modo, fu di ispirazione per un’altra serie di successo: “Friends”, andata in onda negli anni Novanta.
Puntate che vedevano susseguirsi le vicende della famiglia Cunningham, composta da Marion Ross (mamma Marion Cunningham), Ron Howard (Richard “Richie” Cunningham) poi divenuto regista e produttore da Oscar, Erin Moran (Joanie “Sottiletta” Cunningham), Tom Bosley (papà Howard Cunningham) in seguito noto anche come lo sceriffo Amos Tupper nella serie “La signora in giallo” con Angela Lansbury (Jessica Fletcher).
E poi gli amici interpretati da Henry Winkler (Arthur Herbert “Fonzie” Fonzarelli), Anson Williams (Warren Weber), Don Most (Ralph Malph).
Il successo della serie fu enorme e contava molto sulla semplicità dello sfondo, la casa dei Cunningham e i luoghi di ritrovo come il celebre locale “Arnold’s” (“Da Arnold”), senza contare l’allegria contagiosa di uno stuolo di amici e l’iconico giubbotto, unito all’originale “savoir faire”, di Fonzie, personaggio in grado di far cadere ai suoi piedi tutte le ragazze.
Una semplicità che celava un obiettivo ben definito: riproporre la spensieratezza della gioventù negli anni Cinquanta e Sessanta, in un periodo storico (agli inizi della serie) al contrario segnato dalla guerra in Vietnam ancora in corso e, allo stesso tempo, affrontare tematiche di riflessione sociale.
Uno sfondo caratterizzato, quindi, da un’epoca politicamente disimpegnata e un vero e proprio viaggio nel tempo, tra buoni sentimenti, risate ed esempi di amicizia.
Una serie che, a distanza di tempo, solo a pronunciarne il nome ispira un sorriso, per essere stata sinonimo di spensieratezza e tanto divertimento.
(Foto: Wikipedia).
#Qdpnews.it