Il mondo del calcio piange Totò Schillaci, eroe del mondiale delle “Notti Magiche”. L’omaggio di Zaia e Conte

Totò Schillaci in azione a Italia ’90 contro lo statunitense Jimmy Banks

Il mondo del calcio è in lutto per la morte di Salvatore “Totò” Schillaci. L’idolo dei tifosi italiani durante il Campionato mondiale di Italia ’90 si è spento oggi, mercoledì, all’età di 59 anni.

L’ex calciatore era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 7 settembre nel reparto di pneumologia dell’ospedale civico a Palermo.

La carriera di Schillaci

Schillaci, cresciuto nell’AMAT, fu acquistato nel 1982 dal Messina in Serie C2 quando doveva ancora compiere la maggiore età.

Il bomber, a suon di goal, trascinò i siciliani dalla C2 alla B (l’ultima stagione sotto la guida di Zdenek Zeman fu capocannoniere del campionato con ben 23 reti).

La super annata gli valse la chiamata della Juventus, che lo acquistò per 7 miliardi di lire. In bianconero, Schillaci contribuì in maniera decisiva alle vittorie del club bianconero in Coppa Italia e in Coppa Uefa. In carriera indossò anche la maglia nerazzurra dell’Inter.

Le super prestazioni (15 reti segnate nella prima stagione a Torino) convinsero il commissario tecnico della Nazionale Azeglio Vicini a convocarlo per il Mondiale “italiano” del 1990. Schillaci cominciò dalla panchina, come riserva di Carnevale.

L’attaccante siciliano subentrò nella seconda metà del secondo tempo dell’incontro di apertura contro l’Austria, quando il punteggio era fermo sullo 0-0: dopo appena 4′ dal suo ingresso in campo, l’attaccante siciliano segnò di testa il gol decisivo che permise agli azzurri di vincere la partita, anticipando i due difensori austriaci che lo pressavano da vicino al momento del cross di Vialli.

Ad eccezione della seguente gara contro gli Stati Uniti, Schillaci diventò titolare dell’attacco italiano insieme a Roberto Baggio, e segnò in tutte le successive gare giocate dagli azzurri contro Cecoslovacchia, Uruguay (insieme al bomber montebellunese Aldo Serena), Irlanda, nella semifinale persa ai tiri di rigore contro l’Argentina e nella finalina contro l’Inghilterra che l’Italia vinse per 2-1; in quest’ultima partita, Baggio fece tirare a Schillaci un calcio di rigore, poi rivelatosi decisivo, in modo da fargli vincere la classifica dei marcatori del torneo.

In semifinale, Schillaci preferì non rientrare fra i cinque giocatori designati per la sequenza dei tiri dal dischetto. A fine torneo vinse il Pallone d’oro Adidas quale miglior giocatore della manifestazione e la Scarpa d’oro Adidas in qualità di capocannoniere (6 reti); nello stesso anno solare si classificò secondo nella graduatoria del Pallone d’oro di France Football, dopo il tedesco Lothar Matthäus.

I gol del Mondiale 1990 rimasero nella memoria di tifosi e sportivi italiani, nonostante non fossero bastati a vincere il titolo. Furono sufficienti per quell’attaccante con movenze da videogioco, che diventò un idolo: con i suoi occhi spiritati e le braccia alzate al cielo rappresentò il sogno di quelle notti di mezza estate.

Sì, proprio le celeberrime “Notti magiche” cantate da Edoardo Bennato e Gianna Nannini, colonna sonora di un evento sportivo che chi è già negli “anta” ricorda ancora benissimo, con i ritrovi nelle case e nei bar per guardare le partite dell’Italia, tutte fissate strategicamente in orario serale, con i lunghissimi caroselli di auto in festa in tutto il Paese dopo le vittorie, uno spettacolo che purtroppo non andò “in scena” dopo la semifinale di Napoli contro l’Argentina di Maradona, che passò ai rigori. La vittoria della medaglia di bronzo nella finalina di Bari rappresentò un contentino per l’Italia calciofila, “costretta” ad applaudire dalla poltrona il trionfo della Germania Ovest sull’Argentina nella finalissima dell’Olimpico di Roma.

Sono tanti, in queste ore, i messaggi di cordoglio nei social da parte di calciatori, ex giocatori, dirigenti e anche dal mondo politico, come ad esempio il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha ricordato con un post il bomber: “È mancato pochi minuti fa Totò Schillaci. Si è arreso a un male incurabile che ne aveva minato il fisico da tempo. Nella nostra memoria resteranno indelebili le “notti magiche” di Italia ’90 e le tantissime partite della Nazionale azzurra in cui era sceso in campo col vicentino Roberto Baggio, coppia d’oro dell’Italia e della Juve. Addio, Salvatore”.

“Durante i Mondiali di Italia ’90 ero in Sicilia con la mia squadra per il Torneo nazionale Scarabocchio – ricorda il sindaco di Treviso, Mario Conte -. Per noi bambini l’attaccante della Nazionale, Totò Schillaci, sicilianissimo, era di ispirazione, un mito: la sua foga agonistica, i suoi gol, le sue esultanze. E poi le Notti Magiche. Il suo nome resterà sempre impresso nei nostri cuori e di chi ama il calcio e la Nazionale”.

La fama di Schillaci travalicò più volte l’àmbito sportivo: Totò, per fare un esempio, è menzionato in una delle scene più famose della filmografia di Aldo, Giovanni e Giacomo.

(Autore: Luca Collatuzzo)
(Foto: Wikipedia)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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