Il calcio perde quello che per molti è il giocatore più forte di sempre, o almeno del secolo. Giovedì 29 dicembre è morto Edson Arantes do Nascimento, da tutti conosciuto come Pelè. Il fuoriclasse brasiliano aveva 82 anni.
Pelè combatteva contro una malattia e nell’ultimo mese le sue condizioni si erano aggravate. Innumerevoli le sue reti e le sue vittorie sia con la nazionale brasiliana che con i club in cui ha militato. In molti ricorderanno il suo goal di testa in finale dei Mondiali contro l’Italia ai campionati del mondo di Messico ’70. Proprio una prodezza del brasiliano con un goal di testa fu la prima rete dell’incontro che finì 4 a 1 e consegnò il terzo titolo iridato ai brasiliani.
Ma “la rete contro” non è l’unica notizia che lega Pelè all’Italia. Il 20 giugno 1967, infatti, il Santos (squadra in cui militava Pelè) in tournée in Italia affrontò anche il Venezia in una partita amichevole disputata a Riccione. Il Santos si aggiudicò l’incontro per 1 a 0.
Nel Venezia militava anche Bruno Rigo, appena maggiorenne, che, come raccontato a qdpnews.it ha avuto l’onore anche di scambiare qualche parola a fine partita (come testimoniato dalla foto in copertina). Al termine dell’incontro, infatti, si sedettero vicini nello spogliatoio.
“Ho la foto assieme a lui appesa in casa – spiega Rigo – e quando ho saputo della sua morte mi sono messo di fianco, ho detto l’Eterno Riposo e mi sono commosso. Ho avuto l’onore di parlare con lui a fine partita. Gli dissi: ‘Pelè, che gambe grosse che hai’ e lui mi rispose ‘Sono una Ferrari, non posso avere il motore di una 500’. È stato un grandissimo calciatore e una persona che ha fatto grandi cose anche quando non giocava più a calcio. Per me è un onore aver parlato con lui”.
La notizia della morte di Pelè ha immediatamente fatto il giro del mondo. Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in un post sui propri profili social, ha voluto ricordare il giocatore. “Addio grande campione” sono le parole del governatore.
(Foto: per gentile concessione di Bruno Rigo).
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