Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi si è recato nel tardo pomeriggio di oggi giovedì al Quirinale, presentandosi dimissionario dalla carica di premier al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La notizia ha fatto rapidamente il giro del web dopo che, sempre oggi, il governo presieduto dallo stesso Draghi ha incassato la fiducia al Senato sul Decreto Aiuti, ma senza il voto del Movimento 5 Stelle, una delle forze politiche che fin dall’inizio hanno sostenuto l’esecutivo di unità nazionale che ha preso il posto, in questa travagliata diciottesima legislatura repubblicana, del governo Conte Bis nel febbraio 2021.
Draghi avrebbe annunciato l’intenzione di dimettersi ai componenti il suo governo nel corso del Consiglio dei ministri odierno. “Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più” ha detto il premier in Consiglio dei ministri, secondo quanto riporta il sito dell’agenzia Ansa.
Tra gli ultimi a cercare una “mediazione” fra governo e M5S nell’aula di Palazzo Madama c’è stato il ministro trichianese per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, la cui iniziativa non ha tuttavia evitato che Draghi si presentasse dimissionario al Colle.
Intorno alle 20 il Quirinale ha diffuso la seguente nota: “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”.
In un’estate già difficile tra l’ennesima ondata di Covid e la guerra in Ucraina con i suoi risvolti economici oltre che umanitari, si aggiunge ora un quadro politico nazionale fortemente incerto, a pochi mesi dalla conclusione naturale della legislatura prevista nei primi mesi del 2023. Draghi potrebbe riferire alle Camere tra poco meno di una settimana, mercoledì 20 luglio.
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