Il Sole 24 Ore: “Scuole superiori, al Sud più iscritti ai licei, al Nord agli istituti tecnici”

Pubblichiamo per gentile concessione l’articolo di Redazione Scuola uscito sull’edizione del quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 21 marzo 2023 dal titolo “Scuole superiori, al Sud più iscritti ai licei, al Nord agli istituti tecnici”.

Lazio, Molise, Abruzzo, Campania e Sicilia al top per iscrizioni ai licei. Per istituti tecnici Veneto, Friuli Venezia e Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte.

Oltre metà (57,1%) dei ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori il prossimo settembre siederà sui banchi di un liceo, un terzo su quelli di un istituto tecnico (30,9%) e il 12,1% di un istituto professionale. Randstad Research, il centro di ricerca sul futuro del lavoro promosso da Randstad, ha elaborato i dati Istat e Mim sulle iscrizioni dei ragazzi italiani alle scuole superiori per il prossimo anno, evidenziando una chiara distribuzione geografica delle scelte degli studenti. Nello spaccato regionale, infatti, si nota una presenza più massiccia del Meridione nelle percentuali più alte di iscrizione i licei e del Nord in quelle agli istituti tecnici.

Le iscrizioni ai licei premiano il Sud

Scorrendo la classifica delle regioni con più iscritti ad un liceo nei primi dieci posti domina il Centro–Sud (con l’eccezione della Liguria). In testa, c’è il Lazio dove quasi il 70% degli studenti ha deciso di iscriversi ad un liceo, seguito da Molise, Abruzzo, Campania e Sicilia con percentuali tutte sopra il 60%. Le regioni del Nord si trovano tutte, fatta eccezione per la Liguria, al di sotto della media nazionale.

Al Nord meglio gli istituti tecnici

La situazione è speculare per gli istituti tecnici. In questo caso, ai primi posti per percentuali di iscrizioni ci sono le regioni del Nord: Veneto, Friuli Venezia e Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, con iscritti che vanno dal 38,8% al 32,9%. Tutte le altre regioni si collocano sotto la media nazionale.

Più iscritti a licei e istituti tecnici, meno nei professionali

Entrambi i percorsi di studio registrano un aumento degli iscritti rispetto all’anno scorso: i licei dello 0,5% (circa 3.000 unità in più), gli istituti tecnici dello 0,2%. Mentre la situazione è più articolata per le scuole professionali: hanno registrato un calo delle iscrizioni dello 0,6% rispetto all’anno scorso e sono scelte sia da ragazzi del Nord che da ragazzi del Centro Sud. Le prime due regioni per percentuale di iscritti sono: Emilia-Romagna (15,6%) e Veneto (14,4%), a seguire troviamo Toscana (13,8%), Puglia (13,2%), Basilicata (13%) e Marche (13%).

I tecnici vanno meglio dove c’è imprenditorialità diffusa

“I dati mostrano un aspetto paradossale del sistema di istruzione italiano – commenta Emilio Colombo, coordinatore del comitato scientifico Randstad Research -. La maggior parte dei giovani che si iscrivono alla scuola superiore sceglie un percorso generalista (liceo) che risulta prodromico alla istruzione universitaria. Nonostante questo l’Italia è caratterizzata da uno dei più bassi tassi di laureati della Ue. Il percorso tecnico-professionale, alternativo al liceo, risulta efficace in termini di sbocchi professionali, soprattutto al di fuori delle grandi città e in regioni caratterizzate da una imprenditorialità diffusa, dove il legame tra scuola e impresa è più forte. Inoltre l’istruzione professionale può essere ulteriormente perfezionata negli Its che risultano uno dei percorsi formativi più efficaci in termini di occupabilità”.

(Fonte: Copyright Il Sole 24 Ore. Divieto assoluto di riproduzione da parte di terzi).
(Foto: Freepik).
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