Il Veneto ritorna in zona gialla ma Zaia frena ogni entusiasmo: “Serve responsabilità, non siamo un’isola felice”

Il Veneto torna in zona gialla da lunedì 1° febbraio 2021: lo ha annunciato in serata il governatore Luca Zaia che in questi giorni aveva evidenziato il calo della curva dei contagi da Covid-19 con una riduzione importante delle terapie intensive e dei ricoveri in area non critica.

Il presidente della Regione Veneto ha avuto nel pomeriggio una conversazione telefonica con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha anticipato la notizia che tutti i veneti attendevano da giorni.

Queste settimane di zona arancione, una decisione legata all’alto numero di contagi riscontrati nei primi giorni di gennaio, non sono state digerite con facilità dalla popolazione, molto più stanca, amareggiata e insofferente rispetto ad altri periodi della pandemia.

Il governatore del Veneto ha commentato il passaggio alla zona gialla frenando ogni possibile entusiasmo e ribadendo che l’emergenza sanitaria non è finita.

Il ritorno in area gialla va vissuto da ognuno di noi con responsabilità, evitando gli assembramenti, indossando in modo maniacale la mascherina e igienizzando con grande frequenza le mani, perché in un battibaleno lo scenario potrebbe cambiare in arancio o in rosso, e quindi portare a nuove chiusure – ha affermato Zaia – Non guardiamo solo a noi, ma anche all’Europa, dove la Germania è in lockdown duro ma fatica a uscirne, la Francia ha annunciato nuove dure restrizioni, come l’Inghilterra che ha superato i centomila morti e la Spagna che sta ricominciando a crescere”.

Il presidente del Veneto non vuole che le persone possano pensare a “un’isola felice”, con il rischio di abbassare la guardia in una fase dove il ritorno alle lezioni in presenza per gli studenti delle scuole superiori (50% per le prime tre settimane) può costituire un’ulteriore occasione di contagio.

La vera sfida si dovrà combattere ancora – conclude Zaia -, perché se le cose peggiorano gli ospedali rischiano il collasso, e se vanno in collasso gli ospedali non potranno più essere garantite le migliori cure ai malati Covid ma anche a tutti i portatori di altre patologie. Evitarlo è la sfida che tutti noi dobbiamo contribuire a vincere”.

Quali sono i cambiamenti più importanti legati al ritorno in zona gialla?

Nella zona gialla viene meno il divieto di spostamento tra Comuni ma rimane il limite del coprifuoco dalle 22 alle 5.

Bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie potranno restare aperti fino alle ore 18 mentre l’asporto e la consegna a domicilio saranno sempre consentiti (resta il divieto di assembramenti e non sarà possibile il consumo in prossimità dei locali).

Riaprono i musei dal lunedì al venerdì ma la modalità di fruizione sarà contingentata; i negozi rimangono aperti e nelle giornate festive e prefestive chiuderanno le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di supermercati e alimentari, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabacchi ed edicole.

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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