Il Veneto spinge sulla terza dose: 500 sms ogni minuto per invitare i cittadini a prenotarsi. Apertura ai 40enni, lontano il lockdown per i non vaccinati

Mentre l’Austria sta per sperimentare un lockdown generale a partire dalla prossima settimana, il Veneto “lancia” la terza dose del vaccino contro il Covid, che ora si può fare sopra i 40 anni.

Il presidente della Regione Luca Zaia ha ricordato che, grazie ad una scelta delle ultime ore, sono aperte le prenotazioni della terza dose per i 40enni e, se sono passati 6 mesi dalla seconda dose, il portale regionale lo rileverà automaticamente.

Nei prossimi giorni, inoltre, non si esclude che si possa aprire a tutti la possibilità di accedere alla terza dose.

Fino al 31 dicembre i cittadini veneti che hanno maturato i sei mesi dalla seconda dose e che possono vaccinarsi sono 1.647.050. Di questi, 231.551 hanno già avuto la terza dose e 210.894 si sono prenotati (il 27% degli aventi titolo).

Il Veneto sta caricando molti posti in agenda e Zaia ha detto che l’effetto della terza dose del vaccino è quello che metterà tutti in sicurezza.

È stato avviato anche un metodo di sms, ne vengono inviati 500 ogni minuto, che invita i cittadini a prenotarsi per la terza dose.

Il governatore ha parlato anche del rischio della riduzione della validità del Green Pass da un anno a nove mesi e della possibilità dell’obbligatorietà della terza dose per i sanitari.

Oltre ai centri vaccinali, il Veneto pensa anche ai Drive-in con un’area parcheggio di osservazione, dove il cittadino può rimanere in auto fino al momento in cui gli verrà detto di tornare a casa.

Intanto in Italia al momento non si parla di lockdown per i non vaccinati e Zaia, commentando i dibattiti su questo tema, ha detto che si tratta di “un’avventura che non si concretizza”, considerando i limiti giuridici del nostro ordinamento.

Dopo l’ultima riunione di ieri mattina con i direttori generali delle Ulss del Veneto, è emerso che l’attuale livello dei ricoveri dei pazienti Covid è assolutamente gestibile.

Il presidente ha detto che avere oltre l’85% dei cittadini già vaccinati permette alla Regione di affrontare un impatto ospedaliero più contenuto rispetto ad altre realtà.

Negli ospedali veneti ci sono comunque diversi ricoveri legati a malattie respiratorie o influenze che un anno fa non c’erano.

In Veneto si continuano a fare tamponi, ma l’attenzione di tutti è rivolta verso la campagna vaccinale contro il Covid.

Questi i dati di venerdì 19 novembre sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 7.370.840 tamponi molecolari in totale, 10.268.916 test rapidi in totale, 1.283 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 497.612 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 19.297 positivi in questo momento, 421 pazienti ricoverati in totale per Covid (8 in più nelle ultime 24 ore) di cui 64 pazienti in terapia intensiva Covid (2 in più nelle ultime 24 ore) e 357 in area non critica (6 in più nelle ultime 24 ore), 348 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.892 morti in totale e 23.971 pazienti dimessi dagli ospedali (26 pazienti dimessi nelle ultime 24 ore).

Nelle ultime 24 ore sono stati inoculati 15.617 vaccini contro il Coronavirus (10.788 terze dosi e 1.152 prime dosi).

In Veneto ci sono 650 mila persone sotto i 12 anni che al momento non sono vaccinabili e 656 mila persone over 12 che, in un regime di volontarietà, hanno deciso di non vaccinarsi.

La popolazione veneta è vaccinata contro il Covid-19 per l’85,1% del totale: over 80 (99,9%), fascia 70-79 anni (93,1%), 60-69 anni (89,9%), 50-59 anni (85,5%), 40-49 anni (79,7%), 30-39 anni (79,4%), 20-29 anni (83,8%) e 12-19 anni (quasi il 70,9%).

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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