Sicurezza nelle scuole, la protesta dei dirigenti scolastici italiani: “Esposti a responsabilità ingiusta”

Riceviamo questo comunicato stampa da parte del coordinamento dei dirigenti scolastici italiani in merito alla protesta sullo stato della sicurezza negli Istituti scolastici, e pubblichiamo.

“I dirigenti scolastici italiani protestano per l’impossibilità di garantire la sicurezza nelle scuole ai sensi del decreto legislativo 81/2008, in un contesto di Istituti non a norma, con insufficienti risorse per la formazione, con scarsi fondi per la retribuzione di figure professionali e insussistenza di risorse per gli interventi urgenti e indifferibili sulle infrastrutture.

Ciò determina una situazione insopportabile e inaccettabile per le responsabilità civili, penali e amministrative che la legge impone. La situazione incide negativamente anche negli obblighi professionali in tema di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, nonchè di organizzazione delle attività didattiche in quanto il tema sicurezza si impone con la usa importanza ma anche con la sua drammaticità.

Il Decreto ministeriale 292/96 impone la figura del dirigente scolastico quale “datore di lavoro” ai sensi del decreto legislativo 81/08, che è una norma pensata e funzionale per le aziende, dove il datore il lavoro ha prerogative ben diverse dal dirigente scolastico, ma è inapplicabile al contesto scolastico.

Da quanto sopra il dirigente scolastico risponde in solido, col proprio patrimonio personale e risponde penalmente, come la croanca recente rivela, con codanne penali e risarcimenti danni elevatissimi per situazione che il dirigente scolastico non può gestire.

Il dirigente scolastico non può essere considerato datore di lavoro in quanto non determina il numero di persone da assegnare alla propria istituzione, mentre un vero datore di lavoro decide e determina quanti devono essere i propri dipendenti.

Non sceglie il proprio personale: il personale viene individuato tramite concorsi, graduatorie ed altre procedure amministrative.

Un vero datore di lavoro sceglie il proprio personale in base alle competenze e alle necessità; non ha risorse economiche nè le competenze per gestire la sicurezza degli edifici: le risorese economiche sono assegnate agli enti proprietari che si avvalgono di personale con le adeguate competenze.

Il dirigente scolastico può comunicare agli enti le necessità, può attivare azioni di contenimento, ma non può intervenire nè economicamente nè giuridicamente nè per competenza sulle strutture delle quali resta responsabile.

Non ha risorse economiche finalizzate nemmeno per la nomina di consulenti esperti esterni o per la formazione del personale che sarà adibito al controllo delle strutture, al primo soccorso, alla lotta antincendio.

Le strutture scolastiche sono drammaticamente fatiscenti, il dirigente scolastico non può fare una valutazione della struttura prima che gli venga assegnata, ma una volta assegnata ne è responsabile in tutto e per tutto.

In sostanza il dirigente scolastico si trova in una trappola amministrativa e penale: responsabile di strutture fatiscenti che non può mettere a norma, non sceglie il personale nè per numero nè per competenze e tuttavia risponde penalmente e col proprio patrimonio personale di qualunque incidente e azione commessa da tutto il personale, in quanto vige non solo l’obbligo di dare istruzione ma anche di controllare che le istruzioni emanate vengano rispettate.

Molti colleghi sono stati condannati a causa di incidenti imprevedibili, ma in base ad una norma disumana e assurda. 

Tutti noi siamo gravemente esposti a una responsabilità ingiusta, unica nel panorama internazionale, che è contro i principi del nostro ordinamento giuridico (in buona sostanza si tratta di responsabilità penale oggettiva).

Si tratta di una legge che applicata nella scuola è contraddittoria in quanto condanna chi non ha nè poteri nè risorse per gestire la manutenzione degli edifici e che dunque mette sempre più a rischio la sicurezza di alunni e lavoratori.

I dirigenti scolastici chiedono l’abolizione/modifica del decreto 292/96, l’individuazione di figure all’interno del Miur quali datori di lavoro, l’erogazione di corsi di formazione di figure addette alla sicurezza, la revisione e il sostanziale aumento dei fondi per la manutenzione ordinaria delle scuole di Comuni e Province/Città Metropolitane, oltre alla messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici.

I dirigenti inoltre, agiranno con l’applicazione rigida del decreto legislativo 81/08 con chiusura dei plessi ove non sia garantita la sicurezza sotto ogni punto di vista da parte degli enti proprietari, querele alle competenti Procure per tutte le inadempienze relative alle certificazioni di sicurezza, a partire dal Certificato protezione incendi”.

(Fonte: Coordinamento dirigenti scolastici italiani).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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