In migliaia, anche quest’anno, hanno raggiunto il centro storico di Caorle per celebrare e venerare la Madonna dell’Angelo, simbolo della città. Una festa sentitissima dai residenti ma anche da fedeli che giungono da tutto il Triveneto per le celebrazioni, quest’anno non a caso presiedute (ieri e questa sera) dall’arcivescovo emerito di Udine, il trevigiano monsignor Andrea Bruno Mazzocato.
I festeggiamenti di metà luglio trovano origine nella notte dei tempi, come spiegato dalla pagina Facebook della parrocchia del Duomo caorlotto: “La festa di origine più antica è certamente quella legata al Voto espresso dalla città guidata dal Vescovo di Caorle Francesco Trevisan Suarez nel 1741, per implorare dal Senato della Repubblica Serenissima la restituzione dei diritti di pesca nei territori della laguna di Caorle e per avere un rinforzamento degli argini dopo la disastrosa alluvione avvenuta il 31 dicembre 1727 (da cui il santuario si salvò ndr). Quando, l’anno successivo, furono definitivamente riconosciuti dalla Repubblica i diritti della cittadina, il Vescovo fissò alla domenica successiva alla festa della Natività di Maria una celebrazione annuale di ringraziamento (…). La festa fu in seguito spostata alla seconda domenica di luglio, data che meglio si conciliava con le esigenze dei caorlotti, dal cardinale patriarca Giuseppe Luigi Trevisanato con l’accordo di papa Pio IX (…). Fu proprio Pio IX a incaricare il patriarca Trevisanato di incoronare il simulacro il 7 maggio 1874, cosa che avvenne il 13 settembre successivo; per questo ancor oggi la festa annuale di luglio è conosciuta anche come Festa dell’Incoronazione. Inoltre, dalla fine degli anni settanta, la processione è accompagnata dal tradizionale incendio del campanile attraverso fuochi d’artificio-fumogeni, che saluta l’arrivo del simulacro in Duomo il sabato precedente la festa e la sua partenza per il santuario la domenica”.
Sempre per tradizione, nei tre giorni che precedono le solennità mariane le campane del Duomo vengono suonate a mano, “a batocio“, dai chierichetti – campanari.


Nel breve tragitto tra il Santuario e il Duomo, la statua della Madonna dell’Angelo è stata accompagnata da due ali di folla: molti hanno accompagnato con la preghiera il passaggio dell’effige mariana, il cui arrivo in piazza Vescovado è stato salutato dall'”incendio” del campanile: fumogeni colorati si sono accesi dall’interno dell’antica struttura cilindrica. Quasi contemporaneamente le campane hanno iniziato a suonare mentre in molti, pazientemente, attendevano la posa della statua dentro il Duomo, dove in tanti si sono nuovamente raccolti in preghiera, hanno omaggiato la “Madonnina del Mare” e scattato foto e video ricordo.


Questa sera alle 21 ci sarà un altro solenne pontificale guidato da monsignor Mazzocato, a cui seguirà il ritorno della Madonna nel Santuario, che sta vivendo le fasi finali dell’imponente progetto di restauro iniziato negli anni scorsi. Dopo avere restaurato esterni e interni della chiesetta che si affaccia sul mare, da alcuni mesi è “sotto i ferri” il campanile, tuttora coperto dalle impalcature le quali sono destinate a scomparire prossimamente per mostrare il restauro conservativo realizzato, che sta interessando le facciate e il basamento in pietra, il consolidamento di scale, cuspide e cella campanaria.


L’analisi dello stato strutturale del santuario e gli interventi di restauro e consolidamento comportano una spesa che la parrocchia ha quantificato in oltre 800 mila euro. In prima fila per sostenere quest’importante opera c’è Banca Prealpi SanBiagio, che proprio nella filiale di Caorle ha aperto un conto dedicato alle offerte per il restauro di santuario e campanile, punti di riferimento per moltissimi fedeli e non solo.
(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata)
#Qdpnews.it