Preoccupa la situazione delle varianti in Italia: l’Umbria ha dovuto chiudere tutte le scuole, asili nido compresi, e molte altre Regioni sono in difficoltà.
Per Zaia nella situazione attuale non si può dormire tranquilli e nella realtà del Veneto probabilmente ha pesato l’aver fatto tanto contact tracing e non aver aperto subito le scuole superiori.
Nelle prossime ore i presidenti di Regione si incontreranno nuovamente per decidere le misure da adottare per affrontare questa nuova fase della pandemia.
Il 5 marzo scadrà l’ultimo Dpcm e si attende di capire cosa succederà in Italia nelle prossime settimane mentre in Europa la situazione resta delicata con diverse nazioni, come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, ancora in lockdown.
“In un contesto come questo non vorrei che qualcuno pensasse che il Veneto possa restare all’infinito un’isola felice – ha affermato Zaia – Quindi veramente la mia preghiera, nell’attesa di vedere quali saranno le decisioni, senza creare allarmismi, è di essere prudenti”.
In questo scenario la vaccinazione contro il Covid resta l’unico spiraglio per tornare alla libertà con alcune comunità che hanno già vaccinato molti cittadini.
Per il governatore Zaia, infatti, chi raggiungerà per primo il traguardo delle vaccinazioni contro il Covid avrà più mercato a sua disposizione.
L’esito della partita dei vaccini, infatti, ha una ricaduta diretta sull’economia della Regione nella quale sono presenti molte imprese che lavorano con clienti esteri che potrebbero richiedere questo aspetto delle vaccinazioni.
Il dottor Luciano Flor, segretario generale della sanità della Regione Veneto, è andato dai Nas dopo che gli stessi sono stati incaricati dalla Procura di Perugia di procedere all’attività di acquisizione di documenti per accertare le modalità di approvvigionamento dei vaccini anti Covid.
Lo scopo delle acquisizioni è di accertare i presunti proponenti di forniture di vaccino in deroga agli accordi con le autorità centrali per capire se si è davanti ad una truffa.
“Io non ho avuto nessuna interlocuzione con i potenziali intermediari o proponenti – ha aggiunto Zaia – Non ho mai voluto neanche vedere la corrispondenza. Abbiamo sempre detto ‘legalità’, dopodiché noi facciamo il nostro dovere. Il 3 di febbraio noi abbiamo scritto ad Aifa per chiedere un’autorizzazione se si poteva procedere. Il dottor Flor non ha fatto nessuna negoziazione perché siamo in attesa di autorizzazioni. Abbiamo sempre detto che noi non siamo nelle condizioni di sapere se l’offerta che ci arriva è buona o meno e che ci vuole un ente terzo che valuti se le eventuali proposte di fornitura sono valide”.
“Vi svelo un piccolo segreto di Pulcinella: ho detto io al dottor Flor di scrivere ai Nas il 12 febbraio – continua il presidente del Veneto – Il dottor Flor ha scritto ai Nas informandoli della comunicazione con Aifa. Ben venga l’operazione che fa Perugia, perché ci metterà nelle condizioni di capire, visto che qualcun altro non lo ha voluto fare, se siamo davanti ad un popolo di millantatori oppure se, tra i tanti che ci contattano, ci sono persone che hanno qualcosa di buono per quanto riguarda i vaccini”.
Questi i dati di oggi, venerdì 19 febbraio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 3 milioni 941 mila tamponi molecolari, 2 milioni 987 mila tamponi rapidi, 26 mila tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 657 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 324.545 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 21.487 positivi in questo momento, 1.374 ricoverati di cui 133 terapie intensive e 1.241 ricoverati in area non critica.
La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 2,40%.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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