Inizia il Ramadan. Lhoussaine sul caso del velo integrale a Pordenone: “Non è un obbligo”

Oggi è cominciato il Ramadan, ma già da ieri sera i musulmani della Marca Trevigiana e del Veneto hanno iniziato scambiarsi gli auguri per vivere al meglio questo periodo di preghiera, digiuno e riflessione.

Il mese sacro dell’Islam arriva in un periodo difficile per l’umanità, sconvolta da guerre e violenze che colpiscono anche diversi Paesi dove la maggioranza della popolazione è di fede islamica.

In Italia, invece, tante belle iniziative di integrazione e dialogo interreligioso fanno da contraltare ad episodi come quello registrato qualche giorno fa a Pordenone, dove una bambina di quarta elementare si è presentata a scuola con il niqab, il velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi.

Il caso ha riacceso il dibattito in Italia su alcune usanze dei Paesi musulmani che cozzano con i diritti e le libertà delle donne occidentali.

“Voglio ricordare che il velo non è un obbligo nell’Islam – afferma Ait Alla Lhoussaine, presidente della Federazione Regionale Islamica del Veneto -. Il Sacro Corano non prescrive alle donne l’obbligo di indossare il velo, ma richiede sia agli uomini che alle donne di vestirsi in modo decoroso, mantenendo nascoste alcune parti del corpo. Per esempio, in Marocco, lo Stato dal quale provengo, ci sono donne con il velo (in particolare l’hijab) e senza velo. È una scelta libera della donna. Ricordo inoltre che nessuno si stupisce se le suore cristiane indossano il velo come fece Maria, la madre di Gesù“.

“È un vero peccato – continua – che, quando inizia il Ramadan, una buona parte dell’opinione pubblica italiana si soffermi solo sui temi del velo, del ‘terrorismo di matrice islamica’ e della mancata integrazione di alcuni musulmani, fomentando l’odio e facendo crescere i pregiudizi sui musulmani. Sarebbe più costruttivo concentrarsi su tante belle iniziative di dialogo e confronto che, negli ultimi anni, si stanno portando avanti anche nella Regione Veneto e nella Provincia di Treviso, come la Giornata del Dialogo Islamo-Cristiano“.

“In ogni caso – conclude -, auguro a tutti i musulmani veneti di vivere al meglio questo periodo di preghiera e digiuno. Un pensiero anche per i fratelli cristiani che si preparano alla Pasqua. Ringrazio il Regno del Marocco che da anni invia in Italia delle commissioni religiose, formate da sapienti e professori qualificati, per la guida spirituale delle comunità islamiche locali nel periodo del Ramadan”.

Il presidente della Federazione Regionale Islamica del Veneto ha voluto invitare tutti gli interessati all’Iftar-Cena di Dialogo di sabato 23 marzo, alle ore 16.30, in via Podgora a Castelfranco Veneto.

L’evento è stato organizzato dalla stessa Federazione insieme all’Associazione Aps L’Unità (per informazioni telefonare ai numeri 388-1040264 o 389-9955419).

Gli auguri per il mese sacro del Ramadan a tutti i musulmani della Marca Trevigiana sono arrivati anche da Avnija Nurceski, imam del centro culturale islamico “Emanet” di via Caduti sul Lavoro a Susegana, e da Mamut Ramazan, rappresentante della comunità macedone di Cavaso del Tomba da sempre impegnato in iniziative legate ai temi dell’integrazione dei cittadini stranieri del suo territorio.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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