Con lo scoppio della guerra sono moltissimi i profughi che scappando dall’Ucraina arrivano in Italia e molti di questi si fermano anche in Veneto. La struttura commissariale della Regione ha messo a punto un piano d’emergenza, su tre livelli, per l’accoglienza delle persone (principalmente donne e bambini) che scappano dalla guerra.
Dopo l’emergenza dovuta al coronavirus per il Veneto e per la sua sanità è in corso una nuova sfida: di questo Qdpnews.it ne ha parlato con l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.
Dopo l’emergenza Covid si presenta una nuova sfida per il Veneto, ovvero l’arrivo di numerosi profughi con condizioni sanitarie diverse rispetto alle nostre: qual è la macchina che ha messo in piedi la sanità veneta per far fronte a quest’emergenza?
Il Presidente Zaia, nominato commissario per l’emergenza Ucraina in Veneto, ha già firmato gli atti necessari a gestire al meglio l’accoglienza. Il nostro modello organizzativo, contenuto nell’Ordinanza del 10 marzo 2022, è estremamente particolareggiato. Vi si prevedono tre scenari: il Livello 1, con meno di 4.000 presenze sul territorio, i cui nuclei operativi sono gli Hub vaccinali già operativi sul territorio. Il Livello 2, da 4.000 a 10.000 presenze, i cui nuclei operativi sono le macro strutture di accoglienza, come i 5 ex ospedali riattivati con 600 posti letto di capienza e il Livello 3, con più di 10.000 presenze, i cui nuclei operativi si trovano direttamente presso i principali punti di arrivo identificati e da definire in base alla variazione dello scenario generale.
Tra i profughi sono in pochi ad aver effettuato la vaccinazione, chi l’ha portata a termine ha effettuato il vaccino Sputnik. Che compatibilità c’è con il nostro vaccino? Verrà rilasciato loro il Green pass?
Per i vaccini non autorizzati dall’Ema, come Sputnik, la previsione è di somministrare una dose di richiamo con vaccino a m-RNA nei dosaggi autorizzati per il booster a partire da 28 giorni e fino a un massimo di 6 mesi. Trascorsi i 6 mesi, è possibile procedere con un ciclo vaccinale primario completo con vaccino a m-RNA. Quanto al Green pass, questo sarà concesso nei casi previsti per tutti i cittadini. Nell’emergenza, ovviamente, il profugo che debba andare dal punto A al punto B, può farlo con un tampone negativo. Chi non è vaccinato o non lo vuole fare, dovrà ripetere il tampone ogni 48 ore.
Oltre alla questione Covid, c’è tutta la parte delle vaccinazioni infantili contro il morbillo e altre malattie che in Ucraina non vengono somministrate. Vi prenderete carico anche di questo?
Sì, certamente. Anzi, c’è un’attenzione tutta particolare ai bambini e alla loro salute. Vaccini e tutta l’assistenza pediatrica eventualmente necessaria sono garantiti a tutti.
Tornando agli hub messi a disposizione, quali sono i nuclei operativi individuati?
Sono 26 per ognuno dei 3 livelli. La mappatura di tali Hub è la seguente: nell’Ulss1 Dolomiti, il Covid Point dell’Ospedale di Belluno e l’hub vaccinale del Palaskating di Sedico. Nell’Ulss 2 Marca Trevigiana, il Dipartimento di Prevenzione di Treviso, il Centro Vaccinale ex Maber di Villorba, il centro vaccinale di Asolo, il centro vaccinale di San Vendemiano. Nell’Ulss 3 Serenissima, il Palaexpo di Mestre; l’ex Ospedale di Noale, il Porto di Chioggia. Nell’Ulss 4 Veneto Orientale, il Covid point di San Donà di Piave. Nell’Ulss 5 Polesana, la Cittadella Sociosanitaria di Rovigo e la Casa delle Associazioni di Adria. Nell’Ulss 6 Euganea, il Padiglione 6 della Fiera di Padova, il Complesso sociosanitario Ai Colli di Padova, un Centro nell’Alta Padovana e uno nella Bassa Padovana. Nell’Ulss 7 Pedemontana, l’ex Eurobrico di Bassano e l’Ospedale di Santorso; nell’Ulss 8 Berica, l’Ospedale di Noventa Vicentina, il centro vaccinale di Torri di Quartesolo, a Montecchio Maggiore in via Generale Dalla Chiesa, il vecchio Ospedale di Valdagno. Nell’Ulss 9 Scaligera, il Distretto Sanitario 1 di Verona, l’Ospedale di San Bonifacio, l’Ospedale di Legnago, il Centro Polifunzionale di Bussolengo.
Come prosegue l’iter di attivazione?
Abbiamo attivato già da stamattina tre hub in ex-strutture sanitarie aperte per soccorsi di prima accoglienza temporanea. Le strutture sono: ex-ospedale Isola della Scala (100 posti a disposizione per gli arrivi a Verona e Vicenza), area dedicata dell’ospedale di Noale (100 posti a disposizione per gli arrivi in provincia di Venezia, Padova e Rovigo) ed ex-ospedale di Valdobbiadene (100 posti a disposizione per gli arrivi di Treviso e Belluno). All’interno i profughi, appena arrivati in Veneto dall’Ucraina, vengono accolti e, entro 4-5 giorni, possono essere collocati altrove. A questi primi tre hub ne seguiranno altri con l’obiettivo di aumentare progressivamente il numero di posti di accoglienza disponibili. Ognuna di queste strutture è dotata di personale dedicato per le prime verifiche sanitarie e il rilascio della tessera sanitaria provvisoria. Le persone che hanno compilato il forum regionale per la disponibilità ad offrire alloggio sono 2.966 per un’offerta complessiva di 6.300 posti letto. Poi ci sono le iniziative di solidarietà private. Ieri, ad esempio, Assindustria Venetocentro ha messo a disposizione 240 posti di lavoro e 100 posti letto, ma le segnalazioni si moltiplicano di ora in ora.
Vede la possibilità che la Regione possa fornire dormitori nel caso non si trovasse disponibilità dai privati per offrire alloggio ai profughi?
Escluderei questa possibilità, salvo che il flusso non assuma un’entità tuttora non prevedibile. L’offerta di alloggi già formalizzata alla Regione è pari a 6.300 posti letto e i profughi già arrivati sono intorno a 2.900 persone, in maggioranza concentrate nel territorio della provincia di Treviso (948). Desidero inoltre segnalare che l’importo complessivo versato sul conto corrente regionale dedicato ha raggiunto quota 315.286,74 euro in base a 2.063 versamenti. Fondi che, in caso di necessità, potremmo utilizzare anche per l’accoglienza e la sistemazione. Ricordo che i versamenti possono essere effettuati sul conto corrente intestato a REGIONE DEL VENETO – Causale SOSTEGNO EMERGENZA UCRAINA – Iban IT65G0200802017000106358023 – Bic/swift UNCRITM1VF2.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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