Invita i turisti a starsene a casa scrivendolo sulle orme fossili delle Tre Cime. Zaia: “Un insulto, spero si ravveda”

Le Tre Cime di Lavaredo

“Il primo che dovrebbe rimanere a casa è l’autore di un simile gesto, se confonde la libertà di pensiero con quella di vivere la montagna sfregiando le cime più belle del mondo. Ognuno è libero di esprimere le sue idee ma ci sono i modi e i canali corretti per farlo; deturpare un tesoro comune, riconosciuto patrimonio dell’umanità, certamente non lo è. Ed è anche un pessimo esempio”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha fermamente condannato la scritta “Tourists go home” che un ignoto ha tracciato con un pennarello indelebile sulle orme fossili di dinosauro alle Tre Cime di Lavaredo.

“Non solo è stata deturpata la roccia, ma addirittura una testimonianza preistorica – sottolinea il governatore –: ci troviamo di fronte a un atto assolutamente censurabile. Conto che il protagonista si renda conto di cosa ha fatto e se ne ravveda. Ringrazio gli sportivi che hanno scoperto e segnalato questo graffito, che spero possa essere cancellato”.

Zaia conclude con un’ultima considerazione: “Dimostrare interesse a difendere le montagne da un eccesso di presenze turistiche ferendole con scritte permanenti in siti fragili e unici non è proprio una dimostrazione di rispetto o d’amore verso le nostre ‘terre alte’. Certamente il turismo deve essere garantito in modo sostenibile, ma è vita per le nostre vallate. Gli sfregi sono solo un incomprensibile insulto”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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