Italia “zona protetta”: sindaci condividono il “vademecum” con le domande e risposte più frequenti dei cittadini

Come si devono comportare i cittadini italiani dopo l’ultimo provvedimento firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte per fermare la diffusione del Covid-19 in Italia?

In molti se lo sono chiesto e tante persone hanno fatto riferimento ai primi cittadini dei loro Comuni per fugare ogni dubbio.

Tanti sindaci della Marca Trevigiana, che ora condivide i provvedimenti restrittivi con il resto d’Italia, hanno pubblicato nelle loro pagine social un vero e proprio vademecum con le domande e le risposte più frequenti, giunte nei diversi municipi in questi giorni.

In merito agli spostamenti va precisato che gli stessi potranno avvenire solo se giustificati da esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Queste situazioni si potranno attestare tramite un’auto-dichiarazione, che si potrà compilare anche seduta stante, attraverso moduli forniti dalle forze di polizia.

In ogni caso, la sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista dall’articolo 650 del codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità).

Nel caso in cui una persona lavori in un Comune differente dal suo, potrà recarsi nel luogo in cui svolge la sua professione ma i datori di lavoro sono invitati a mettere in ferie i dipendenti e a limitare l’attività a ciò che non è rimandabile.

Sui luoghi di lavoro, inoltre, vanno prese tutte le precauzioni per evitare la diffusione del contagio.

I bar e i ristoranti possono rimanere aperti ma devono garantire il metro di distanza tra gli avventori, assicurando la chiusura totale dalle ore 18 alle ore 6. Le pizzerie d’asporto, invece, possono aprire dopo le ore 18 contingentando gli ingressi. In ogni caso, non ci si potrà fermare dentro per mangiare o bere.

Si invitano le persone, senza obbligarle, a non andare a mangiare da parenti anziani perché non si tratta di uno spostamento necessario.

La logica del nuovo provvedimento normativo, infatti, è quella di stare il più possibile nella propria casa, per evitare che il contagio si diffonda: nessun cittadino è immune e può essere un possibile veicolo del virus.

Si possono fare passeggiate con i bambini in campagna e in posti dove non ci siano assembramenti, mantenendo sempre le distanze: non è vietato uscire, ma non bisogna radunarsi in gruppetti.

Si può andare ad assistere parenti non autosufficienti perché questa è una condizione di necessità, ricordando che si tratta delle persone più a rischio che meritano di essere protette.

Si può andare a fare la spesa ma tutti i commercianti sono tenuti a stabilire un numero massimo di persone che può stare all’interno del negozio, mentre le altre devono passare in un secondo momento o aspettare fuori, mantenendo la distanza di un metro gli uni dagli altri.

I corrieri merci possono circolare liberamente e il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

Le scuole, infine, saranno chiuse fino al 3 aprile.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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