Cna Veneto ha sottoscritto insieme alle associazioni di categoria firmatarie del patto per il lavoro e con la Regione del Veneto, l’accordo per l’utilizzo della cassa integrazione in deroga.
È previsto lo stanziamento di 40 milioni di euro per l’utilizzo da parte dei datori di lavoro del settore privato che hanno sede legale o unità produttive ubicate in Veneto a beneficio dei lavoratori dipendenti che non fruiscono di altri ammortizzatori sociali.
“L’obiettivo di questo accordo è di offrire sostegno e aiuto anche a quei lavoratori che ad oggi si sarebbero ritrovati senza alcuna copertura – sottolinea il segretario della Cna del Veneto Matteo Ribon – La vera sfida di questa emergenza è far sì che nessuno resti indietro. Per questo riteniamo positivo questo primo stanziamento, a cui crediamo debbano farne seguito altri a seconda di come si evolverà la situazione”.
Di seguito le principali caratteristiche dell’accordo Cig in deroga: la decorrenza potrà essere retroattiva dal 23 febbraio. vengono messi a disposizione Veneto 40 milioni di euro.
La cassa in deroga ha la durata di un mese per gli altri comuni del Veneto. Possono accedervi i datori di lavoro del settore privato e le unità produttive o operative situate in Veneto, a beneficio dei lavoratori subordinati il cui rapporto di lavoro sia stato sospeso in tutto o in parte a causa degli effetti economici negativi conseguenti alle ordinanze.
Ha validità anche per le imprese con unità produttive esterne al Veneto, per i soli lavoratori subordinati residenti o domiciliati in regione veneto, che abbiano subito restrizioni
La condizione per l’accesso: i datori di lavoro accedono alla cassa integrazione in deroga, solo se non possono fruire in concreto degli ammortizzatori ordinari.
Per la cig in deroga è richiesto solo che i lavoratori beneficiari devono essere risultino dipendenti della ditta che li sospende alla data del 23 febbraio 2020 con qualsiasi forma contrattuale di lavoro.
Sono esclusi solo i lavoratori domestici. Sono previste procedure sindacali semplificate che in alcuni casi non necessitano dell’accordo sindacale e in altri l’invio della domanda con le sole comunicazioni ai sindacati.
(Fonte e foto: Cna Veneto).
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