Nella nuova Conferenza delle Regioni di ieri sono state presentate le stesse richieste di emendamenti all’ultimo decreto del governo: aumentare di un’ora il coprifuoco (dalle ore 22 alle 23), riaprire dal primo giugno i parchi tematici e le piscine all’interno, chiarire la partita dei matrimoni e degli eventi, consentire la ristorazione anche all’interno dei locali e aprire nei fine settimana i negozi presenti nei centri commerciali.
La Conferenza delle Regioni ha approvato anche le linee guida, molto attese, per la riapertura delle strutture extraospedaliere per anziani e disabili.
I Servizi di Prevenzione delle cinque Regioni che coordinano il gruppo, infatti, si sono riunite per definire queste linee guida che, dopo l’approvazione della Conferenza delle Regioni, sono state trasmesse al Ministero della Salute.
Le linee guida aprono alle visite agli ospiti delle strutture extraospedaliere quando il familiare è in possesso del “green pass”, quindi quando ha già avuto le due dosi di vaccino (vaccinazione completa) o ha fatto il tampone nelle ultime 24 ore, risultando negativo, o ha già superato la malattia.
Ci sono indicazioni sulle aree interne ed esterne di queste strutture, si prevede che possano accedere solo due familiari per ogni ospite (anche nei reparti di degenza) e ci sono delle indicazioni sui nuovi ingressi dove si distingue tra la persona che entra nella comunità senza isolamento perché ha già avuto la vaccinazione completa, la persona che ha avuto solo la prima dose che entra senza fare la quarantena, ma seguendo gli screening settimanali previsti all’interno della struttura, e la persona che non è ancora stata vaccinata che dovrà fare una quarantena iniziale di 10 giorni.
Le Regioni chiedono che ci sia una forte indicazione a livello nazionale con il recepimento in un’ordinanza, una circolare o un provvedimento (visto che si dovrà abrogare un comma di un articolo presente nel decreto di marzo) e che ci sia un’uniformità in tutto il territorio italiano.
Intanto l’Italia attende per domani la nuova classificazione della cabina di regia con i colori per le Regioni e i dati forniti dal Servizio di Prevenzione del Veneto parlano di un Rt a 0,95, di un’incidenza di 97 positivi al Covid-19 su 100 mila abitanti e di un’occupazione ospedaliera del 15% per le terapie intensive e anche per l’area non critica.
Preoccupa il dato sull’Rt che invita le autorità regionali a chiedere ancora una volta ai cittadini di non abbassare la guardia e di rispettare le prescrizioni anti-contagio.
L’assessore alla sanità Manuela Lanzarin ha spiegato che la campagna vaccinale della Regione Veneto prosegue molto bene e ieri sono state fatte 42.686 somministrazioni di vaccino contro il Covid (il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha chiesto di arrivare almeno a 40.750 somministrazioni).
Anche oggi è stato fatto un nuovo appello agli over 60 affinché prenotino la loro vaccinazione prima dell’apertura di una nuova categoria vaccinale (si passerà presto alla fascia 50-59 anni).
Rispetto alla seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna, ieri sera è arrivata una nuova circolare nella quale si dice che è raccomandabile farla dopo la sesta settimana (42 giorni).
Questi i dati di oggi, giovedì 6 maggio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 5.085.938 tamponi molecolari, 4.432.896 test rapidi, 38.306 tamponi nelle ultime 24 ore, 850 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 415.822 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 20.035 positivi in questo momento, 1.281 ricoverati totali per Covid (55 in meno di ieri) di cui 168 terapie intensive Covid (5 in meno di ieri) e 1.113 ricoverati in area non critica (50 in meno di ieri), 276 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.404 morti in totale (7 morti in più di ieri) e 20.799 pazienti dimessi dagli ospedali.
La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 2,21%.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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