Uno stanziamento da un miliardo di euro per favorire le imprese garantendone la liquidità. Autore Raffaele Baratto (nella foto), parlamentare trevigiano di Forza Italia che aveva sottoscritto un emendamento alla finanziaria in tema di note di variazione iva: i documenti che permettono alle imprese di dedurre l’iva già versata sulle fatture rimaste impagate a causa di fallimento.
“Ad oggi – spiega Baratto – l’impresa che ha anticipato l’iva allo stato, deve aspettare circa dieci anni per ottenere la restituzione della somma dovuta. Un tempo biblico che lascia esposte le imprese per anni prima che lo stato restituisca quello che deve, con la conseguenza che le imprese pagano, sostanzialmente, due volte la medesima imposta”.
E infatti, l’Italia, è stata “condannata” dalla Corte di Giustizia europea nel 2017 che ha bocciato la norma italiana dichiarandola contraria al diritto dell’Unione. Motivo? Tempi troppo lunghi per ottenere giustizia, in particolare se si pensa al numero dei fallimenti in Italia (nel 2017, 2998).
“E’ vergognoso – attacca Baratto – La maggioranza bocciando in commissione finanze l’emendamento ha certificato di considerare le imprese come un bancomat per lo stato”.
Attacca il parlamentare di Forza Italia: “La norma che avevamo proposto avrebbe consentito di dedurre subito l’iva versata, all’apertura del fallimento. Questo avrebbe permesso un’iniezione di liquidità di un miliardo di euro per quasi 5.000 imprese. Soldi che avrebbero potuto essere reinvestiti in assunzioni e investimenti”.
“Per l’ennesima volta – conclude il parlamentare trevigiano – gli interessi delle imprese e del nord vengono frustrati e sacrificati per finanziare il reddito di cittadinanza. I rappresentanti del Governo lo vengano a spiegare alle imprese del nord”.
(Fonte: Raffaele Baratto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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