La storia di Ronni, il cavallo cieco che “vede” grazie al branco, domani al convegno delle donne di Coldiretti sull’agricoltura sociale

Si chiama Ronni, solo per abbreviare il suo nome completo espressione di un pedigree di tutto rispetto come quello dei suoi avi, i cavalli Apaloosa. Rifiutato dalla madre appena nato, Ronni è sopravvissuto svezzato con il biberon dall’allevatore. Trovata una stalla e un proprietario che valorizza le sue doti di affidabilità e fedeltà, Ronni percorre chilometri col suo cavaliere esplorando mari, fiumi, montagne e colline. La sua voglia di avventura si arresta un giorno, quando improvvisamente inciampa mentre sta salendo sul trailer. 

Ma Ronni è infaticabile e generoso, e assicura al suo padrone ancora tanti percorsi di trekking. Poi si ripresentano segni di insicurezza e instabilità e in poco tempo la situazione precipita: quel che si sperava fosse una semplice congiuntivite, alla prima visita specialistica si rivela essere una malattia congenita degenerativa. La diagnosi dell’oftalmologo non lascia scampo: si tratta di un’uveite cronica.

Nel giro di qualche giorno Ronni è completamente cieco ad un occhio e con una visuale quasi nulla anche nell’altro. Il destino di Rox Honney Bar, detto Ronni, nato il 25 aprile 2005, era segnato se non avesse trovato nuovi compagni di avventura nella Scuderia Sociale ‘Va Oltre’ a Bovolenta in provincia di Padova, una delle centinaia di fattorie didattiche solidali di Coldiretti iscritte all’elenco della Regione del Veneto.

“E’ stato accolto nel branco – racconta la titolare Valentina Galesso nella veste di presidente provinciale di Donne Impresa -, che è la forma più importante di protezione e di aiuto. Per un cavallo quasi cieco questa è l’unica salvezza. Serve un luogo sicuro e un animale guida vicino che lo aiuti ad affrontare il ‘suo’ buio”.

Valentina Galesso e Ronni

Ronni ha preso confidenza con il posto e i suoi nuovi amici che lo aiuteranno a muoversi per trovare cibo, acqua e la socialità di cui necessita. “Questa storia, come tante altre, parla di bellezza e diversità come pari valore – continua Galesso – e insegna molto anche umanamente. Un cavallo senza vista può vivere serenamente e condurre un’esistenza dignitosa se aiutato dagli altri. Ronni, grazie ai suoi nuovi amici a 4 zampe e sostenuto dalle cure di professionisti, sarà in grado di ricambiare le attenzioni ricevute continuando a dare e mettendosi a disposizione di chi ha bisogno.

La storia di Ronni non è l’unica, è solo la più recente. Da quando mi occupo di agricoltura, in questa oasi di campagna della Bassa Padovana che ho voluto con tutte le mie forze – dice Valentina Galesso – so che in ogni momento la natura è pronta ad offrirci una lezione di vita”.

Del recupero di cavalli come Ronni, e di pet therapy, si parlerà domani venerdì 16 dicembre dalle 9.30 proprio nella fattoria “Va Oltre” con esperienze dal vivo che coinvolgeranno anche i ragazzi di prima e seconda della scuola primaria Vanzo di Padova. Mentre i ragazzi con i docenti visiteranno il ranch, nella sala riunioni si terrà il seminario.

La scaletta prevede il benvenuto del sindaco Anna Pittarello e della presidente di Donne Impresa Coldiretti Chiara Bortolas, l’introduzione ai lavori del dottor Franco Mutinelli, direttore del Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti con gli animali dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Valentina Galesso, titolare della tenuta e responsabile provinciale delle Donne di Coldiretti Padova, illustrerà i contenuti e i traguardi raggiunti da quando il suo sogno di allevare cavalli è diventato realtà.

A seguire ci saranno gli interventi tecnici delle dottoresse Laura Contalbrigo e Morgana Galardi dell’IZS Venezie. In collegamento per una testimonianza anche Nicole Berlusconi, fondatrice dell’Onlus “Progetto Islander” associazione attiva nel recupero dei cavalli maltrattati e nel loro reimpiego ai fini benèfici con il Progetto Ri.Abilitiamoci.

(Foto: Coldiretti).
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