Una settimana fa circa, passò la notizia che l’emigrazione veneta sarebbe stata fra le materie di approfondimento storico a scuola. Ma è arrivata lo scorso martedì 2 ottobre la notizia che tutto il panorama politico e culturale identitario stava aspettando: la storia veneta verrà finalmente insegnata a scuola.
Un’intesa fra Regione Veneto e Ministero dell’istruzione prevede che nelle scuola elementari, medie e superiori di tutto il Veneto venga inserita la storia della Serenissima Repubblica di Venezia, elemento più noto storicamente, artisticamente e culturalmente del Veneto.
Inevitabile sarà il corso di aggiornamento per circa un centinaio di docenti, i quali seguiranno un corso “full immersion” tenuto dallo storico Giuseppe Gullino, già professore a Padova e presidente della Deputazione di storia patria per le Venezie.
“Mi sembra un’iniziativa di straordinaria importanza e la figura del professore Giuseppe Gullino è sinonimo di grande preparazione e autorevolezza”, ha commentato Ettore Beggiato, ex politico e scrittore, autore di numerosi libri sulla storia veneta, tra cui “1866: La grande truffa”.
Il percorso infatti vedrà toccare argomenti poco conosciuti come: la fondazione nelle isole lagunari, le scampate invasione dei Barbari fino alla conquista dei porti in Istria e Dalmazia, il culmine della Serenissima, la quinta crociata, il modello politico e la supremazia marittima di Venezia nel Mediterraneo. In più, l’annessione della Terraferma e il lungo periodo di declino repubblicano, avente culmine nel trattato di Campoformio che, nel 1797, segnò la fine della Serenissima Repubblica.
“I giovani veneti devono conoscere la storia del proprio territorio e del proprio popolo – ha commentato Juri De Luca, segretario di Indipendenza Veneta – è presto detto che una generazione che non conosce il proprio passato non ha futuro. Non ha senso che, per esempio, tutti conoscano per filo e per segno la storia francese, e non venga spesa nemmeno una lezione intera per conoscere la storia di un popolo con più di 3.500 anni di storia. L’iniziativa è positiva, ma dev’essere considerata un primo passo verso una copertura capillare di tutti i docenti ed istituti veneti”.
Davide Lovat, altro volto noto dell’indipendentismo veneto, commenta così la notizia: “Ottima iniziativa, se agli annunci seguiranno i fatti. Restano dei dubbi su chi insegnerà la storia dei veneti ai ragazzi veneti, perché se dovessero essere gli stessi che oggi la omettono dopo un semplice corso di formazione ci sarebbe da preoccuparsi. Comunque ipotizzando che in Italia per davvero si arrivi ad insegnare ai veneti la verità sulla loro storia di popolo diverso e specifico, con venticinque secoli di civiltà e con tutta la storia del Medioevo comunale e della Serenissima Repubblica, finalmente nei giovani nascerebbe quella consapevolezza che genera un bisogno insopprimibile di libertà”.
“Proprio per questo – continua Lovat – mi si deve consentire di avere dei dubbi sul fatto che concretamente si passi dagli annunci alla realtà attuata. Saremo felicissimi di venire smentiti e fra un anno saremo qua a fare ammenda, oppure a constatare che in Italia le cose vanno come sono andate finora“.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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