Strisce di melata caratterizzano il marciapiede di uno splendido viale di tigli cittadino. Nulla di nuovo, un fenomeno antico rivelatore di rapporti collaudati tra piante e insetti.
I tigli, da secoli piantati lungo le vie pubbliche, costituiscono un elemento di notevole valore estetico ed ecologico, fornendo bellezza e frescura all’ambiente circostante. Tuttavia, poiché questa è una specie di albero che risulta altamente appetibile, può diventare soggetta all’infestazione di un piccolo nemico: l’afide Eucallipterus tiliae.
Gli afidi, insetti fitomizi (sono specie di insetti che si nutrono di fitomassa, cioè di materiale vegetale come, appunto, afidi, cocciniglie, tripidi, bruchi, cavallette e molti altri) hanno la predilezione per alimentarsi della linfa delle piante e l’Eucallipterus tiliae rappresenta la specie di afide più frequentemente riscontrata sui tigli.
Questi insetti si organizzano in colonie, stabilendosi principalmente sulla faccia inferiore delle foglie. A differenza di altri afidi, la loro presenza non induce il fenomeno dell’accartocciamento fogliare, ma, in compenso, dà luogo a una notevole secrezione di melata.
La melata, purtroppo, può comportare due effetti problematici: innanzitutto, deturpa la vegetazione circostante, rendendo le foglie poco gradevoli alla vista e si sa bene quanto l’aspetto estetico conti per la nostra specie. In aggiunta, il ricadere delle goccioline di melata sul suolo può produrre danni alle foglie stesse. Tale fenomeno è da imputarsi all’effetto “specchio ustorio”, nel quale le gocce di melata fungono da piccole lenti d’ingrandimento. L’interazione con i raggi solari può portare alla focalizzazione del calore e, conseguentemente, causare la bruciatura e l’annerimento delle foglie.
Fortunatamente, esistono strategie di intervento per affrontare tale problematica. Gli apicoltori possono rivestire un ruolo fondamentale in tale contesto, poiché le api sono capaci di affrontare con abilità la predazione degli afidi. L’installazione di alveari nelle immediate vicinanze degli alberi di tiglio può risultare un valido metodo per controllare la popolazione di afidi in modo naturale e sostenibile.
Mi piace ricordare che i tigli costituiscono un elemento imprescindibile dell’ambiente urbano e svolgono un ruolo rilevante nella nostra connessione con la natura. Basta un’occhiata ad un viale di tigli per verificare come questi alberi siano in grado di offrirci un’oasi di bellezza e serenità nelle caotiche vie delle città. Pertanto, attraverso uno sforzo cooperativo volto a gestire il problema degli afidi, potremo continuare a godere dei molteplici benefici che ci derivano da questi maestosi alberi.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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