Dopo la gioia incontenibile legata al verdetto positivo arrivato da Baku in Azerbaijan, il sito delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è finalmente Patrimonio dell’Umanità Unesco.
L’area interessata da questo importante riconoscimento internazionale comprende la fascia collinare che da Valdobbiadene si estende verso est fino al Comune di Vittorio Veneto. Il sito è caratterizzato da una particolare conformazione geomorfologica, denominata “hogback”, costituita da una serie di rilievi irti e scoscesi allungati in direzione est-ovest e intervallati da piccole valli parallele tra loro.
In questo ambiente difficile, l’uomo ha saputo adattarsi nei secoli, modellando le ripide pendenze e perfezionando la propria tecnica agricola.
Questo lavoro di migliaia di piccoli viticoltori ha permesso la creazione di un paesaggio agrario molteplice, sia nelle forme che nella composizione, che è stato definito “a mosaico”.
Il sito è tutelato attraverso l’individuazione di due areali: la cosiddetta “buffer zone” e la “commitment zone”. Infatti, secondo le linee guida Unesco, un sito deve presentare al suo interno due tipologie di aree: la “core zone”, ovvero l’areale riconosciuto patrimonio dell’umanità, oggetto di tutela e di protezione; la “buffer zone”, ovvero la cosiddetta “area cuscinetto” confinante con la “core zone” che ha lo scopo di garantire la protezione, la tutela e la conservazione del sito e nella quale normalmente si concentrano i servizi in funzione della “core zone”.
La “core zone” ha un’estensione di 9.197,45 ettari e comprende i territori collinari ricadenti nei Comuni di Valdobbiadene, Vidor, Miane, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Follina, Cison di Valmarino, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Revine Lago, Tarzo e Vittorio Veneto. L’areale è stato individuato in tal modo perché rappresentante gli attributi del paesaggio rurale, attraverso i quali si basa la candidatura.
I principali elementi che vi si riconoscono sono: il sistema geomorfologico a cordonate, definito “hogback”, che caratterizza la fascia collinare tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto, sia da un punto di vista scenografico, sia come fattore limitante per la sua secolare antropizzazione ed utilizzo agricolo; la presenza diffusa della coltivazione della vite su ciglione inerbito quale soluzione adattativa originale alla forte pendenza collinare, garantendo in tal modo anche una sostenibilità idrogeologica e un’ottimizzazione delle tecniche viticole; la presenza di un mosaico agrario fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato da parcelle vitate intervallate da una forte presenza di elementi boscati ed improduttivi che funzionano come un’efficace rete ecologica in grado di fornire servizi ecosistemici di qualità.
La “buffer zone”, invece, ha un’estensione di 9.769,80 ettari e comprende i territori collinari ricadenti oltre che in tutti gli altri Comuni della “core zone” anche nei Comuni di Conegliano, Susegana e San Vendemiano. È caratterizzata, rispetto alla “core zone”, da un diverso paesaggio, sempre collinare e di pregio, ma a minor pendenza.
Al suo interno si possono riconoscere degli elementi di pregio, riconducibili ai caratteri principali della candidatura e che nonostante siano più compromessi, a causa dell’urbanizzazione, costituiscono un legame e una forte connessione storica e geografica tra queste colline di minor pendenza a quelle irte della “core zone”.
La “commitment zone” è una zona ancora più distante dai confini della “core zone” che ha l’obiettivo di tutelare ulteriormente il paesaggio della zona candidata. L’area comprende i Comuni che hanno aderito a un Protocollo stipulato con la Regione, il cui scopo è quello di dotarsi di un regolamento comune per la gestione, la tutela e la salvaguardia del paesaggio rurale, in particolar modo quello viticolo.
Quest’area, al di fuori della “core zone” e della “buffer zone”, comprende un territorio piuttosto vasto costituito, oltre a tutti i Comuni precedentemente citati, anche dai Comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Codognè, Cordignano, Fregona, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Sarmede, San Fior, Sernaglia della Battaglia, Segusino, Santa Lucia di Piave e Vazzola.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Docg).
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