“Il servizio militare obbligatorio è inutile, sbagliato e dannoso; dobbiamo anteporre l’educazione civica e la solidarietà all’obbedienza e alle armi. Abbiamo presentato 100 emendamenti per migliorare o, meglio ancora, affossare il provvedimento”. È quanto dichiara Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico alla vigilia della ripresa della discussione in aula sul ripristino della naja, tema su cui i dem annunciano battaglia.
“Costerebbe 15 miliardi di euro l’anno: meglio spendere i soldi per rinforzare, ad esempio, i controlli ambientali contro il traffico dei rifiuti e combattere l’inquinamento da polveri sottili che ogni anno in Italia causa la morte di 80 mila persone stando ai dati della Agenzia Europea sull’Ambiente. Inoltre mancano gli spazi: dove le troviamo le caserme, oggi tutte in decadimento oppure trasformate in strutture per l’accoglienza dei profughi? In realtà dovremmo pensare a come costruire una cultura di pace tra i popoli anziché ad armi e guerre che, in ogni caso, oggi si fanno più con la tecnologia che non con gli uomini sul campo”.
“È singolare, poi, che nessuno abbia chiesto ai nostri giovani, i diretti interessati, se siano d’accordo o meno, se sono disposti a regalare un anno di vita allo Stato – aggiunge Zanoni – Questa, così come è nata e strutturata, è una proposta di legge contro di loro. Insegniamo a come conoscere e tutelare l’ambiente in cui viviamo invece che sparare. Riformiamo e rilanciamo il servizio civile, in modo che i nostri ragazzi possano svolgere attività davvero utili alla comunità, un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio dello Stato”.
“Servono persone preparate e motivate, non giovani costretti a impugnare un’arma. Non dimentichiamo i numerosi episodi di nonnismo non di rado sfociati in tragedia quando angherie, richieste estorsive, vessazioni, maltrattamenti, pressioni psicologiche, umiliazioni fisiche e violenze anche sessuali, sono stati tali da spingere alcune reclute a farla finita”, continua l’esponente dem.
Zanoni porta anche alcuni dati: “Solo nel 1988 sono stati sedici i militari di leva morti suicidi, il loro numero era comunque oltre il doppio della media nazionale per la stessa fascia di età secondo quanto emerso da una relazione dell’epoca sui problemi dei militari in servizio di leva consegnata dal capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Antonio Porta, alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla condizione giovanile. Nel triennio 1985-87, come risulta dalla risposta a un’interrogazione parlamentare dell’allora ministro della Difesa, Valerio Zanone, nelle fila di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, 109 persone si sono tolte la vita, mentre 1.260 soldati sono deceduti in incidenti di varia natura. Una vera e propria strage”.
“Credo quindi che siano tanti e validi motivi per giudicare positivamente il superamento dell’obbligatorietà del servizio militare, avvenuto nel 2004 – chiude Zanoni – La pensava così anche la Lega visto che ne 2000 votò a favore del provvedimento. Ma allora – ricorda ironizzando Zanoni – erano ancora secessionisti e per le milizie regionali”.
(Fonte: www.andreazanoni.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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