Il caso pista da bob di Cortina nel mirino della satira di Maurizio Crozza – Luca Zaia: “Xe un attimo che ti devi vender Padoa per cercar de farla”

Il comico Maurizio Crozza colpisce ancora con la sua imitazione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: lo sketch è andato in onda nella più recente puntata del programma satirico “Fratelli di Crozza” sul canale Nove.

Tra i temi entrati nel mirino del comico ci sono stati i Giochi olimpici e paralimpici invernali previsti a Milano e a Cortina d’Ampezzo dal 6 al 22 febbraio 2026, e in particolare la pista da bob.

Proprio nei giorni scorsi, infatti, Zaia ha scritto al presidente del Coni Giovanni Malagò e al ministro dello Sport Andrea Abodi per conoscere la decisione tra l’opzione di finanziare la pista da bob “Eugenio Monti” di Cortina d’Ampezzo, in vista dell’appuntamento a cinque cerchi, e l’ipotesi emersa di spostare la gara a Innsbruck in Austria.

Una lettera concepita alla luce dell’aumento considerevole dei costi richiesti dalla pista da bob, lievitati dagli iniziali 55 milioni di euro previsti a più di 80 milioni, a causa del caro energia e dei prezzi sempre più salati delle materie prime (qui l’articolo).

A tal proposito, nella puntata andata in onda venerdì sera, Crozza-Zaia si rivolge a un’ipotetica “signora Maria”, presa in causa per farsi capire da tutti. “Voglio spiegare alla signora Maria la questione della pista da bob per le Olimpiadi invernali – è la premessa di Crozza-Zaia -. Signora Maria, con il budget che avevamo stanziato, che era di 550 miliardi di milioni di milioni… 55 milioni, ah sì, era un po’ basso e noi dicevamo che veniva fuori solo un tubo di Pringles più che una pista da bob”.

“Allora si è pensato di andare a ‘Zinbruck’, a ‘Yorkbuch’, a ‘New Ziyorkzibir’… insomma, dove vive la principessa Sissi – ha continuato -. Ma era una figura ‘de moeca’ fare un pezzo di Olimpiadi in Austria, e allora abbiamo aumentato il ‘budgèt’ a 80 miliardi di milioni di dollari, perché sono ‘primierate’ le ‘materie seconde’. Scusate, inverto, sono raddoppiate le materie prime. Perché parti da 80 ‘mijoni’, poi arrivi a ‘zento’, ‘trezento mijoni’ e ‘xe un attimo che ti devi vender Padoa per cercar de far la spinta da bob’. Non so se ha capito la signora Maria”.

A quel punto un “collaboratore” di Crozza-Zaia gli si avvicina con un cellulare in mano, riferendogli che la “signora Maria” è collegata. Una voce con accento piemontese comunica al telefono di essere di Sestriere, nel Torinese, riferendo che lì c’è già una pista da bob, con impianti fatti nel 2006, “un bijou lasciato marcire” come l’ha definito la voce al telefono.

“Se le Olimpiadi le facevamo da noi, risparmiavamo un sacco di soldi”, ha proseguito, chiudendo la frase con l’espressione tipica di Zaia, ovvero “ragionateci sopra”, ma detta in dialetto piemontese: “Ragioneve insima”, prima di chiudere bruscamente la telefonata.

Uno sketch che ha sicuramente un messaggio insito nelle sue battute.

“Dunque, questa signora Maria da ‘Sestrieri’ c’ha fatto un quadro preciso – è la chiosa finale di Crozza-Zaia -. Brava, ecco, brava. Però, Boadin, non passarme più le ‘signore Maria’ straniere, che rischiamo de far delle figure ‘de moeca’. ‘Ragionanse insima’”.

(Foto: “Fratelli di Crozza”).
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