Lotta a degrado e violenza, il questore chiude un bar per 15 giorni e una discoteca per 7

Oggi venerdì il Questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, nell’ambito dell’attività preventiva a contrasto alla criminalità e al degrado nel quartiere di via Piave a Mestre, ha disposto la chiusura e la sospensione della licenza di un noto esercizio pubblico sito a Mestre in Riviera XX settembre, per la durata di 15 giorni.

Il provvedimento, di natura cautelare, è stato adottato anche grazie a diverse segnalazioni effettuate dai cittadini e, soprattutto, alla luce dei numerosi elementi raccolti nel corso dei controlli eseguiti.

In particolare, gli accertamenti delle forze di polizia hanno riscontrato come il locale fosse divenuto luogo di abituale frequentazione di pregiudicati, senza fissa dimora, nonché punto di riferimento per gli assuntori di stupefacenti.

Gli agenti, nel corso dell’operazione, hanno controllato numerosi avventori del bar e fermato alcuni cittadini extracomunitari con diversi precedenti penali in materia di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il locale è inserito nel contesto della zona adiacente al quartiere Piave di Mestre, in cui si concentrano i quotidiani controlli interforze che vedono impegnati equipaggi della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia locale come voluto dal Prefetto di Venezia.

Sempre oggi, e quindi alla vigilia di un weekend di mezza estate che complici le temperature elevate vedrà con ogni probabilità molti spostamenti verso le spiagge venete, il questore ha disposto la chiusura e la sospensione della licenza di esercizio pubblico di una nota discoteca di Jesolo per sette giorni.

Il provvedimento, di natura cautelare, è stato adottato in seguito ai numerosi elementi raccolti dai poliziotti del Commissariato jesolano di Pubblica Sicurezza accorsi nella mattina del 3 luglio scorso per un violento diverbio che vide coinvolti un gruppo di giovani avventori della discoteca e gli addetti alla sicurezza del locale, intervenuti per tentare di sedare gli animi.

Nel caso specifico la lite, scaturita per futili motivi, degenerò ben presto in una zuffa coinvolgendo avventori e addetti della sicurezza del locale, a seguito della quale tre clienti dovettero ricorrere alle cure sanitarie.

Gli accertamenti effettuati dagli agenti hanno permesso di appurare che alcuni addetti alla sicurezza non erano iscritti nell’elenco prefettizio degli A.S.C., oltre al fatto che nessuno di loro aveva richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine, così come previsto dalla normativa in tema di tutela dell’incolumità e della Sicurezza Pubblica. Il provvedimento è stato notificato al titolare della discoteca questa mattina.

Entrambi i provvedimenti, in linea con le direttive del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e del Ministero dell’Interno, si inquadrano in un’ottica di lotta al degrado metropolitano che caratterizzano la zona di via Piave, nonché nell’ambito del contrasto alla violenza, al fine di arginare le situazioni di allarme sociale che minacciano l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, in modo speciale se riferiti a luoghi a forte attrazione turistica.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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