Marco e Rintintin, quando l’intesa emotiva tra uomo e animale sa lasciare a bocca aperta

In questi giorni speciali ho incontrato Marco e Rintintin. Marco ha 11 anni e Rintintin è il suo pastore tedesco di 10 mesi. Una coppia perfetta. Quando Marco mi ha presentato Rintintin la mia sorpresa deve essere stata lampante visto che il ragazzo, con non poco orgoglio, mi ha subito spiegato che il nonno ha avuto 11 pastori tedeschi, tutti dei Rintintin intelligentissimi e, visto che questo cucciolo è il suo primo pastore tedesco intelligentissimo, perché dargli un nome diverso?

Non ho nulla da obiettare, ovviamente, vorrei solo chiedergli se ha visto qualche replica dei telefilm che negli anni ’50 del secolo scorso, avevano proprio Rintintin come protagonista, ma non faccio tempo a parlare che Marco mi informa che Rintintin sa fare le addizioni e le sottrazioni e mi chiede se voglio vedere dimostrazioni “uniche, mai viste prima”. Neanche aspetta un mio cenno che chiede a Rintintin quanto fa 3×2. Rintintin ci mette un attimo ad abbaiare 6 volte e a fare la stessa operazione “battendo il cinque” (Marco e Rintintin sono statunitensi), così la mano del bimbo e la zampa del cucciolo si incontrano per sei volte.

Altro giro, altra dimostrazione: bimbo e cane si impegnano con un 5-3 e con un 5+4. Dopo ogni dimostrazione un giubilo di trionfo, genitori orgogliosi accarezzano le teste dei piccoli sperimentatori, la nonna trattiene la lacrima facile e il nonno non perde occasione per stappare una bottiglia. Alla fine della serata i vuoti sulla tavola danno l’idea del successo matematico dei due piccoli protagonisti. Nessuno ha voglia di parlare della storia dei cavalli sapienti. Storia che, attorno a questa tavola, conosciamo tutti. Alla fine dell’’800, Wilhelm von Osten, un addestratore dilettante di cavalli, si esibì in molte città europee con l’intelligente Anselmo, il cavallo che sapeva far di conto.

La scena era esattamente quella del piccolo Marco e Rintintin, un’intesa emotiva tra umano e cavallo permetteva all’animale di leggere le espressioni (del tutto involontarie) corporee dell’addestratore e di arrivare così ai risultati. Oggi conosciamo bene come molte specie siano in grado di interpretare dei piccolissimi segnali che li guidano verso risultati aspettati. Aspettano di tornare a casa per spiegare a Marco quello che, etologicamente, succede. La nonna concorda e il nonno, stappa!

(Foto:
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