Buongiorno e benvenuti, io sono Pierantonio Polloni www.dottorpolloni.it e questa è psicologia pratica una rubrica che riflette sul proprio benessere personale e la realtà quotidiana. L’argomento di oggi è: “Mindfulness capitolo terzo: come utilizzarla nel tuo lavoro!”
In questo terzo episodio ci concentreremo sulla pratica della mindfulness sul posto di lavoro. La mindfulness, come abbiamo visto negli episodi precedenti, è la pratica di prestare attenzione al momento presente in modo non giudicante e consapevole.
La mindfulness non è qualcosa che pratichiamo solo quando meditiamo, è qualcosa che possiamo portare nella nostra vita quotidiana”. Vi riporto alcune frasi di personaggi importanti nel campo della qualità della vita: il monaco buddista Thich Nhat Hanh afferma che la mindfulness può essere praticata ovunque. Non abbiamo bisogno di andare in una grotta per meditare; possiamo farlo seduti nella nostra scrivania, perchè, aggiungo io, la mindfulness non richiede di fare nulla di speciale, semplicemente prestare attenzione al momento presente con curiosità e gentilezza. Può essere praticata ovunque, in ogni momento, da chiunque. L’autore Eckhart Tolle ci dice che la mindfulness può essere praticata ovunque e in ogni momento, perché la nostra mente è sempre con noi. Vediamo un paio di esempi pratici. Sei in fila alla cassa del supermercato, la fila è lunga e ci metterai almeno 10 minuti per arrivare al bancone della cassa.
Cosa fai? Probabilmente inizierai a pensare a tutto ciò che dovrai fare dopo, a cosa hai fatto prima, a quanto tempo stai perdendo in questa fila. Può anche darsi che inizierai a guardare freneticamente le altre casse, nella speranza di trovarne una più libera. Una scena già vista, vero? Invece, potresti utilizzare la mindfulness per staccarti dal pensiero compulsivo, centrarti nel momento presente, accettare la situazione, osservare le persone che ti stanno attorno, le tue emozioni e i tuoi pensieri. In questo modo, la fila diventa un’opportunità per praticare la mindfulness e vivere il momento presente. Oppure, immagina un lunedì mattina, ti svegli in tutta fretta, vai in bagno 2 minuti, prendi un caffè al volo mentre controlli le email sul tuo smartphone, finisci la colazione che nemmeno te ne sei accorto. Questa è la tipica mattinata di chi non sa cosa sia la mindfulness. Le prime ore della giornata sono infatti le migliori per portare la mindfulness nella nostra vita.
Ma cosa succede quando applichiamo questa pratica anche al contesto lavorativo?
Abbiamo già visto come la pratica costante della mindfulness possa far scendere i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo è particolarmente utile in ambito lavorativo, in cui molteplici fattori di stress possono compromettere il nostro benessere psico-fisico. Se hai già iniziato a fare gli esercizi proposti, probabilmente lo hai già notato. In effetti su questo aspetto non c’è molto da aggiungere rispetto a quanto abbiamo già detto: ti basterà mettere costantemente in pratica gli esercizi già visti per ottenere dei benefici tangibili. Una buona gestione dello stress ci permette di trovare un equilibrio più sano tra vita lavorativa e vita privata. Quando siamo in grado di lasciare le tensioni lavorative al lavoro, possiamo goderci di più il tempo trascorso con la famiglia e gli amici, e prenderci cura di noi stessi. Come possiamo praticare la presenza e la consapevolezza sul lavoro? Dedichiamo del tempo a riflettere su ciò che stiamo facendo, sul perché lo stiamo facendo e su dove vogliamo arrivare. Prendiamo l’abitudine di pianificare le nostre giornate in anticipo, di dare una direzione alle nostre attività, di sviluppare una progettualità consapevole. Eliminiamo il multitasking.
Durante il lavoro, chiediamoci periodicamente: “Cosa sto facendo in questo momento? Perché lo sto facendo? Qual è il mio obiettivo?”. In questo modo riusciamo a gestire meglio le nostre priorità, miglioriamo la nostra concentrazione e lavoriamo in modo più intenzionale. Quando ci accorgiamo di essere distratti, o di lavorare in modo automatico, fermiamoci per un attimo, facciamo un respiro profondo e riconnettiamoci al nostro corpo e a ciò che stiamo facendo. Questo ci aiuta a tornare al momento presente e a riprendere il controllo delle nostre azioni. Sviluppare questo tipo di presenza consapevole ci permette di migliorare notevolmente la qualità del nostro lavoro. Prestiamo maggiore attenzione ai dettagli, riduciamo gli errori e troviamo soluzioni più creative. Inoltre aumenta il nostro senso di autonomia e responsabilità. Ci sentiamo infatti più padroni del nostro destino e più responsabili dei risultati che otteniamo.
Ti sei mai sentito così immerso in un’attività da perdere completamente la cognizione del tempo – e di te stesso a volte?
Ecco, quello è lo stato di flusso, uno stato in cui ci sentiamo talmente assorbiti da ciò che stiamo facendo che non esiste nient’altro… nemmeno noi stessi! Possiamo infatti vedere lo stato di flusso come uno stato attivo di mindfulness… una mindfulness mentre si lavora, letteralmente! Chiunque sia riuscito a raggiungerlo, può confermarlo: lo stato di flusso è un’esperienza totalizzante, quasi mistica, e lavorare in questo stato apporta numerosi benefici. Innanzitutto, la nostra produttività aumenta notevolmente. Produciamo di più e in meno tempo. Quando siamo completamente immersi in un’attività, il nostro cervello dedica ad essa tutta la sua potenza, e riusciamo a portarla a termine in modo più efficiente e con risultati migliori. E, ovviamente, riusciamo ad essere anche più creativi, rendendo il nostro lavoro ancora più gratificante. Date queste premesse, è facile capire perché lo stato di flusso ci permette di provare una profonda soddisfazione nel lavoro. Ma come raggiungere questo meraviglioso stato? La mindfulness può aiutarci in diversi modi.
Quando iniziamo un’attività, dedichiamoci completamente ad essa, prestiamo attenzione a ogni dettaglio, concentriamoci sul processo e non solo sul risultato. Se possibile, isoliamoci dalle distrazioni. Cerchiamo di approcciare l’attività con calma e rilassatezza, senza alcuna frenesia o ansia da prestazione. Se dovessero emergere emozioni come la frustrazione o la rabbia, osserviamole con distacco e senza giudizio. Per entrare nello stato di flusso sono infatti necessari alcuni passaggi, e in ognuno di essi la consapevolezza ha un ruolo molto importante. In primo luogo, occorre stabilire obiettivi chiari e misurabili e scegliere poi attività che ci sfidano e ci interessano. Dobbiamo poi concentrarci sul momento presente, riducendo le distrazioni e prestando attenzione a ciò che stiamo facendo. Fondamentale è l’equilibrio tra abilità e sfida, così da evitare situazioni in cui ci sentiamo annoiati o sopraffatti.
Per questa settimana, cerca di evitare completamente il multitasking. Ogni volta che inizi un’attività, scegli di dedicarti solo ad essa finché non l’avrai finita. Chiediti perché ti stai dedicando a questa attività, qual è il quadro generale, quanto tempo ci metterai più o meno a completarla e cosa dovrai fare dopo. Una volta che avrai risposto a queste domande, focalizzati sul compito e non lasciare che altre attività ti distraggano. Bene! Siamo giunti alla fine anche di questo breve viaggio nella Mindfulness, e mi auguro di essere riuscito a stimolare sufficientemente da farti iniziare la tua pratica quotidiana. Ora ti saluto e ci vediamo al prossimo appuntamento, ciao!
(Autore: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
(Foto e video: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
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