Morto a 57 anni Omar Monestier, direttore di Messaggero Veneto e Il Piccolo. Zaia: “Grande perdita per la cultura giornalistica veneta”

Lutto nel mondo del giornalismo veneto e del Nordest: questa notte è mancato Omar Monestier, direttore dei quotidiani di riferimento della Regione Friuli Venezia Giulia: Messaggero Veneto e Il Piccolo. Monestier, originario di Belluno, si è spento improvvisamente nella sua abitazione di Moruzzo, in provincia di Udine, all’età di 57 anni lasciando nel dolore la moglie, i figli, i parenti e tutti i colleghi delle redazioni che ha diretto.

Aveva esordito con il Gazzettino, sotto la direzione di Giorgio Lago, dove era rimasto fino al 1990, quando era stato assunto come praticante dalla Gazzetta delle Dolomiti. Professionista dal 1992, nello stesso anno passò a “La Cronaca di Verona” con l’incarico di vice-caposervizio della redazione Provincia e, in seguito, fu caposervizio della cronaca cittadina fino al settembre 1994.

In tale anno lasciò Verona per andare a Bolzano, al Mattino dell’Alto Adige come caporedattore, fino al 1997, quando si dimise per assumere il medesimo incarico per la redazione trentina dell’Alto Adige. Nell’agosto 1997 diventò vicedirettore del Mattino di Padova, mentre nel 2000 ottenne la vicedirezione de “La Tribuna di Treviso” fino alla nomina del nuovo vicedirettore Alessandro Moser.

Nel maggio del 2000 fu condirettore de “Il Mattino di Padova”, con ruolo di coordinatore delle testate collegate: La Tribuna di Treviso e La Nuova di Venezia e Mestre. Ha diretto Il Mattino di Padova dal giugno 2005 al marzo 2012; da fine 2011 a marzo 2012 è stato direttore del Corriere delle Alpi di Belluno. Prese in carico il comando del Messaggero Veneto il 25 marzo 2012 e quello del quotidiano di riferimento di Trieste nel gennaio 2021.

“Piangiamo una grande perdita per la cultura giornalistica veneta – ha affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Ci ha lasciato prematuramente, in punta di piedi, Omar Monestier, un grande bellunese, un veneto Doc, un giornalista stimato in Veneto, ma anche in altre regioni d’Italia, in cui ha lasciato la sua impronta indelebile come in Friuli e in Trentino. Il tocco della sua penna non si può scordare, per la finezza, la concretezza, il rispetto e la ricerca della verità che hanno sempre contraddistinto i suoi articoli, elevandolo così anche a ruoli direzionali e di alto livello”.

“Monestier ha lasciato il segno laddove è stato chiamato a scrivere – conclude -. Leggere il suo curriculum vitae fa sgranare gli occhi per le innumerevoli esperienze che gli hanno fornito, nel tempo, ricchezza, preparazione, solidità e maturità nella scrittura. Ora abbandoniamoci al silenzio, al ricordo, alla testimonianza dei suoi scritti: fermiamoci un attimo e piangiamo una grande perdita per la cultura giornalistica veneta”.

“La notizia della prematura scomparsa di Omar Monestier – commenta la giornalista Cristiana Sparvoli, corrispondente di Qdpnews.it – lascia attonita me e i tanti colleghi della Tribuna di Treviso. Con lui avevamo condiviso il periodo della sua ‘reggenza’ dei quotidiani veneti del Gruppo L’Espresso, dopo la morte di Fabio Barbieri, andatosene a 58 anni, quasi la stessa età di Omar, nel giugno del 2005. Egli arrivò in redazione a portare una ventata di energia, positività e determinazione nella costruzione quotidiana del giornale, in un delicato momento di transizione direzionale e nella cruciale fase di passaggio editoriale dal solo cartaceo al web (strumento in cui lui credeva moltissimo)”.

“Ricordo il suo stile sempre inappuntabile – continua -, camicia e cravatta anche d’estate, il sorriso aperto, la battuta pronta e l’ironia a stemperare momenti di tensione e discussione, la predisposizione ad ascoltare le proposte dei redattori. Tra noi c’erano cinque anni di differenza, era più giovane di me, ma l’età non contava. Gli riconoscevo una solida autorevolezza dettata dalla sua grande esperienza professionale maturata sul campo, accanto ad un carismatico giornalista come Barbieri”.

Zaia ha espresso oggi cordoglio anche per la scomparsa di un altro giornalista veneto, il padovano Paolo Donà: “Da anni era andato in pensione. E come ripeteva spesso, c’è un’età per il pensionamento dal lavoro, ma non dalla vita che ci spinge a realizzare passioni e sogni. Ci ha lasciato improvvisamente Paolo Donà, che molti ricordano soprattutto per il suo amore incondizionato per lo sport, che lo ha visto impegnarsi come atleta (calcio, alpinismo, ciclismo, ecc.), ma che lo ha visto anche diventare un giornalista sportivo del Gazzettino. Stimatissimo e preparato in materia tanto che il Coni Veneto, nel 2010, lo premiò come giornalista sportivo dell’anno. Abbiamo perso una pietra miliare nel campo dello sport e del giornalismo sportivo veneto. Un giornalista, una persona perbene che viveva lo sport come una scuola di vita all’insegna del duro lavoro, dell’impegno e della rettitudine. Una scuola che riconosciamo nel DNA veneto, in cui si fa squadra e non ci si arrende per raggiungere l’obiettivo. La mia vicinanza va ora alla famiglia”.

Alla famiglia di Omar Monestier e ai colleghi del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, nonché ai familiari di Donà, giungano le più sentite condoglianze da parte della redazione di Qdpnews.it – Quotidiano del Piave.

(Foto: web).
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