Nel trimestre vendemmiale 2020 assunti nella Marca 2090 stagionali. Coldiretti: “Senza la proroga dei permessi per i migranti, vendemmie a rischio”

Le imprese agricole rischiano di trovarsi a ranghi ridotti in un momento delicatissimo della stagione, per la mancata proroga dei permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia.

Solo in Veneto – ricorda Coldiretti – la manodopera stagionale, in particolare da Africa, Asia e altri Paesi non comunitari, nel 2020, ha fatto registrare 29 mila assunzioni di cui 1/3 nel periodo della raccolta di uve e della frutta nel terzo trimestre. Nella Marca nel trimestre vendemmiale dell’anno scorso sono stati 2090 i lavoratori stagionali assunti“.

Il Presidente Nazionale della Coldiretti Ettore Prandini ha scritto una lettera al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere un intervento immediato capace di dare risposte alle esigenze delle aziende agricole, per le quali il momento della raccolta rappresenta il frutto di investimenti economicamente rilevanti dell’intera annata agraria che per nessun motivo possono andare perduti.

“C’è la necessità di prorogare i permessi di soggiorno scaduti lo scorso 31 luglio almeno fino al 31 dicembre 2021 – sottolinea Coldiretti – per evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese. Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia“.

“Ma per rassicurare il sistema produttivo – continua Prandini nella missiva alla Lamorgese – è importante anche anticipare la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire già dai primi di settembre la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali. Due provvedimenti necessari anche per evitare il rischio dell’infiltrazione nel mercato del lavoro agricolo di persone senza scrupoli che potrebbero sfruttare la difficoltà delle aziende, anche approfittando dei problemi causati dalla pandemia”.

“Occorre infatti superare le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego di questi lavoratori – spiega Daniele Salvagno, presidente regionale di Coldiretti – e tra l’altro per mettere in sicurezza sia le aziende che gli operai stagionali Coldiretti Veneto ha promosso con le Usl del territorio un programma ad hoc di vaccinazione proprio intercettando le figure più vulnerabili che non possono accedere al portale della Regione. Si tratta di una attenzione richiesta direttamente dalle imprese agricole che ha colto subito la disponibilità dell’ufficio della prevenzione regionale”.

Con appena lo 0,3% degli infortuni da Covid 19 che hanno interessato il settore dell’agricoltura, il lavoro in campagna, conclude Coldiretti, è peraltro è il più sicuro grazie all’attività all’aperto e alla possibilità di mantenere le distanze anti contagio.

(Foto: web).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati