Questa mattina il sindaco di San Zenone degli Ezzelini Fabio Marin ha imboccato la Strada Pedemontana Veneta, che passa proprio nelle vicinanze della “sua” frazione di Ca’ Rainati, per raggiungere Malo. Alle 11 nelle gallerie della SPV si è tenuta l’inaugurazione dell’ultimo tratto, alla presenza del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e del vicepremier nonché ministro dei trasporti Matteo Salvini.
Marin era l’unico trevigiano in fascia da sindaco presente e la sua presenza non era casuale: riteneva che l’occasione fosse opportuna per parlare con il governatore Zaia e, se fosse stata presente, con l’assessore regionale con delega alla viabilità Elisa De Berti, della spinosa questione della riqualificazione del centro di San Zenone. Prima ha ascoltato durante la presentazione i discorsi delle autorità sui 68 chilometri di viabilità sulle strade secondarie e sulle abbondanti risorse economiche erogate sul territorio, oltre che sulle opportunità di sviluppo dovute al miglioramento della viabilità.


Anche se un primo stralcio della rotonda davanti al municipio, sulla SP248, è già operativo, pur in una fase preliminare, il centro del paese necessiterebbe di altre opere legate all’incremento del traffico dovuto alla presenza della Pedemontana, che in passato si sarebbe rivelato essere rischioso per l’utenza debole.
Si tratta di quelle stesse opere che erano state promesse al paese nel 2012, in cambio dei disagi del cantiere, ma che nel tempo sarebbero state dimenticate e, sempre secondo l’amministrazione di San Zenone, “affossate” dalla Regione. Dopo tanti anni di appelli e due sentenze a favore di San Zenone, la Regione Veneto avrebbe fatto di nuovo ricorso al Tar, facendo valere l’aspetto relativo all’assenza di risorse economiche e parlando di un cambiamento dell’assetto gestionale sulla strada provinciale. Una risposta che, combinata alla mancanza di presunto un dialogo costruttivo, è stata interpretata come un temporeggiamento.


Il presidente Zaia, dopo essere stato avvicinato dal sindaco Marin e averlo ascoltato la sua richiesta, avrebbe nuovamente reindirizzato Marin verso l’assessore Elisa De Berti, affermando di non essersi occupato personalmente della questione. Amareggiato da una questione che sembrerebbe dal suo punto di vista avere tinte politiche, Marin ha confermato con decisione quanto già anticipato ieri, con un comunicato stampa, ovvero: “La Pedemontana Veneta non sarà finita finché non saranno concluse anche le opere compensative. La Regione Veneto aveva l’occasione per far prevalere il buon senso, non l’ha fatto rimandandomi di nuovo alla De Berti, che però non dà riscontri. Prima o poi, come ha anche stabilito la sentenza, qualcuno dovrà tirare fuori i fondi necessari per queste opere”.
A marzo l’udienza del Tar chiarirà i ricorsi della Regione Veneto, ma al Comune di San Zenone qualsiasi risposta potrebbe non bastare: “Non escludo di verificare molti altri punti – asserisce deciso il sindaco Marin – interessando eventualmente anche la Corte dei conti e presentando, se opportuno, una causa risarcitoria”.
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