Torna a far discutere il tema della “boccata d’aria” da fare nelle vicinanze della propria abitazione dopo che ieri, lunedì 13 aprile 2020, il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, spiegando la nuova ordinanza, aveva aggiunto che era stata tolta la parte dei famosi “200 metri” da casa.
Il governatore Zaia aveva precisato, infatti, che l’attività motoria è individuale e deve svolgersi in prossimità della propria abitazione.
Inoltre, riferendosi all’eliminazione della regola dei 200 metri dalla propria abitazione per poter camminare, aveva parlato di “grande fiducia” nei confronti dei veneti (in ogni caso si deve rispettare la distanza di almeno due metri da ogni altra persona).
Nel consueto punto stampa di oggi, martedì 14 aprile 2020, il presidente della Regione Veneto, munito di foto che documentavano le trasgressioni alle misure per evitare la diffusione del Covid-19, ha espresso tutta la sua amarezza per la possibilità di dover tornare sui suoi passi.
“Vorrei ricordarvi che questa ordinanza ha ripreso pari-pari la frase prevista dal Dpcm – ha dichiarato Zaia -, che non pone distanze. L’ho considerato un atto di grande fiducia perché penso che una comunità consideri l’ordinanza non come una sfida o una roulette russa ma la consideri come un’indicazione. Se uno ha una malattia grave e va dal suo medico, il medico fa delle prescrizioni e le fa nell’interesse del paziente”.
“In questo caso il paziente non deve solo curare se stesso ma deve anche curare la salute degli altri – aggiunge – perché i nostri comportamenti incidono sulla qualità della nostra salute ma anche su quella degli altri, perché diffondiamo il contagio. La distanza è logico che è molto prossima all’abitazione. Io non posso vedere immagini che mi mandano di parcheggi nei rifugi pieni di macchine perché dico che, se funziona così, mi costringete a rimettere una distanza. Sapete quel cartello che si leggeva spesso dal calzolaio: “Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno”? Io trovo ingiusto che, per colpa di qualcuno, tutti debbano essere penalizzati”.
“Perché i veneti sono delle persone perbene – ha precisato Zaia -, hanno dimostrato di aver rispettato le regole, lo abbiamo dimostrato scientificamente e adesso vi chiedo l’ultimo sforzo. Quindi in spiaggia non si va, in montagna non si va, si resta nel proprio Comune di residenza e si esce di casa, perdonatemi gli imperativi ma lo dico per il bene di tutti noi, limitatamente a un raggio nel quale si possa vedere ancora l’abitazione e che non sia un’escursione”.
“Io aspetto ancora 24 ore – conclude il presidente della Regione Veneto -, non è una minaccia ma è una presa d’atto e ve lo dico anche con un po’ di rammarico. Se mi arrivano ancora foto di chi pensa di fare scampagnate, così non funziona. Noi abbiamo l’obbligo morale di essere responsabili non solo per noi stessi ma anche per tutti gli altri cittadini”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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