Pergola, pergola delle mie brame, come posso installarti nel mio reame?

Con il cambiamento climatico, il clima tropicale che avanza e le estati afose che rallentano i nostri neuroni celebrali chi non sognerebbe di sorseggiare un fresco Cocktail all’ombra della sua pergola personale ?

Un sogno realizzabile con qualche accortezza e un po’ di fortuna!

Il primo documento da visionare è il nostro buon vecchio regolamento di condominio che potrebbe contenere qualche postilla che vincola o impedisce l’istallazione della vostra amata pergola.

In questo caso, conviene rivolgersi all’amministratore per capire se siamo di fronte a un regolamento contrattuale ( difficile da modificare nel suo contenuto) oppure un regolamento assembleare, le cui norme potrebbero essere variate a colpi di maggioranza in sede assembleare.

Una volta superato l’ostacolo del regolamento, il secondo passo è informarsi presso l’amministrazione comunale se l’installazione di tale manufatto è sottoposto a regolamentazione o a vincoli; per fare questo meglio avvalersi di un tecnico, ad esempio un geometra o un architetto che in ogni caso serviranno per eseguire lo step successivo, ovvero quello di dotarsi di una Cila, corredata da elaborato progettuale e un’ asseverazione di un tecnico abilitato che dichiari la conformità dei lavori alla normativa nazionale e comunale.

Tale progettazione potrà essere poi presentata in sede assembleare; non basta infatti che il regolamento non impedisca l’installazione della pergola, ma necessita anche che vi sia un vero e proprio assenso dell’assemblea dei codòmini in quanto in base al codice civile : “Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino.” ( art.1120 c.c.).

Spesso sono gli stessi Comuni che richiedono il verbale di assemblea da cui risulti l’assenso della maggioranza prima di rilasciare a loro volta l’autorizzazione. All’assemblea dei condòmini dovrà quindi essere chiaro che tipo di manufatto verrà installato in facciata, con indicazione del materiale, del colore e delle misure; ancora meglio se ci si procura un disegno o una foto esemplificativa del manufatto da presentare agli altri condòmini.

A proposito di misure, un’altra normativa da tenere presente è l’art. 907 del codice civile in tema di distanze il quale garantisce il “diritto di veduta” e pertanto stabilisce delle distanze minime (3 metri) che devo essere rispettare dalla veduta.

Qualora non venga rispettata questa distanza, anche una delibera assembleare assunta a maggioranza di legge potrebbe essere considerata nulla e pertanto si potrebbe sempre chiedere la rimozione dell’opera.

Ricapitolando: dovete verificare le condizioni del regolamento contrattuale, avvalervi di un tecnico professionista per la progettazione a norma di legge ed ottenere il benestare dell’assemblea condominiale.

Tre step necessari e complementari per potervi godere senza pensieri il vostro angolo di paradiso in attesa della prossima grandinata che … vi riporterà alla cruda realtà dei fatti, e cioè che si stava meglio quando il nostro unico problema era la nebbia in Valpadana !

(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Follina Servizi)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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