Riceviamo da Andrea Arman (nella foto), presidente del Coordinamento associazioni banche popolari venete “don Enrico Torta”, e pubblichiamo.
E’ con la morte nel cuore che scrivo queste righe, ma anche con la speranza che si possa ancora fare qualcosa.
La proposta di legge presentata dal Governo e che molto teoricamente sarebbe a favore dei risparmiatori, non è per niente positiva ed è molto distante, se non opposta alle promesse fatte in campagna elettorale e a quelle fatte dal nuovo Governo, l’ultima il 4 ottobre 2018.
Non mi dilungo nell’evidenziare le criticità, dicendo solo che per farne una buona legge bisognerebbe riscriverla. Ciò non di meno, volendo credere, ancora, che quelli che sono stati i nostri interlocutori di questi ultimi mesi siano persone leali e probe (vittime di pressioni fortissime da parte del mondo finanziario – ideologicamente ostile all’idea di risarcire le vittime degli imbrogli nel settore del risparmio – ed in balia di una burocrazia impaurita dal possibile contagio di un provvedimento di giustizia nella diffusa amoralità dello Stato) percorriamo, ancora una volta, la strada di dialogo.
La proposta di legge è modificabile, attraverso emendamenti, nella fase di discussione parlamentare, cercheremo, quindi, di intervenire su quella legge sottoponendo i nostri emendamenti e sperando di trovare fra le forze di maggioranza del Movimento cinque stelle e della Lega chi voglia presentarli e sostenerli.
Non nego che sono, siamo, traumatizzati e che la febbrile attività che abbiamo fatto da martedì mattina (momento in cui siamo venuti con sorpresa a conoscenza della proposta di legge) non ha portato ad alcun dialogo con il Governo, è invece rimasta aperta una finestra di confronto con un alto funzionario che però non ha potere decisionale.
Purtroppo l’impostazione della legge è tale che sarà impossibile evitare che la scure del misselling escluda migliaia di risparmiatori dal legittimo diritto al “ristoro”, e su questo punto molto avevamo detto e scritto con riferimento alla legge Baretta che aveva introdotto tale figura.
Ci ostiniamo però a sperare che il Governo avrà il coraggio di fare ciò che aveva direttamente ed indirettamente promesso ai risparmiatori “maltrattati e truffati dalle banche e poi dallo Stato”. Ed allora è nostro dovere provare. E ci stiamo provando. Stiamo predisponendo una serie di emendamenti da consegnare agli esponenti di Governo ed a tutti i parlamentari, con la finalità di migliorare, per quanto migliorabile, quella proposta di legge.
Le associazioni sono state invitate a Roma per il giorno 8 novembre ed in quella sede avremo il “polso” della volontà politica sul problema risparmiatori. Prima di allora avremo fatto le nostre osservazioni, che mi auguro si possano discutere e condividere con tutte le associazioni, e dopo l’otto novembre decideremo ulteriormente.
Per il momento mi scuso con tutti per l’illusione di una politica diversa che in assoluta buona fede abbiamo contribuito a costruire, ma non sentiamoci ancora sconfitti! Lo ripeto, vogliamo continuare a credere che quelli che ci hanno fatto le promesse siano uomini. Li peseremo definitivamente dopo l’8 novembre.
Andrea Arman
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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