In Veneto i pazienti oncologici sono trenta mila ogni anno: nonostante la sanità del Veneto a livello specialistico sia tra le prime in Italia per quanto riguarda la lotta ad alcune di queste patologie, fino al 2020 l’iter per ottenere un certificato di invalidità civile implicava che il cittadino dovesse rivolgersi al proprio medico di base nell’inviare la certificazione relativa all’Inps.
A Palazzo Balbi, durante la conferenza stampa di oggi, è stato presentato un protocollo d’intesa siglato anche dalla Regione Veneto che, già attivo, rende più semplice e meno onerosa la procedura per il cittadino. Come ha spiegato il dottor Antonio Pone, presidente dell’Inps del Veneto, l’operazione definita di “sburocratizzazione” introduce il certificato oncologico introduttivo, ovvero un documento che contiene tutte le informazioni necessarie da fornire alla commissione valutante, che può essere redatto direttamente da uno specialista.
“La strategia di basare la valutazione sulla base dell’analisi specialistica è qualcosa che stiamo già perseguendo da tempo – spiega il dottor Pone, – Fino al 2020 la visita era un presupposto per qualsiasi tipo di patologia. Oggi il cittadino continua ad avere l’onere di dover presentare la domanda, ma non deve più chiedere una produzione della documentazione al suo medico di base“.
Inoltre è stato aggiunto che, non dovendosi presentare a una visita dal proprio medico di base, il certificato non avrà alcun costo aggiuntivo. Il progetto si è sviluppato in seguito alle necessità riscontrate durante la pandemia ed è già stato attivato. “Per queste persone, una visita è anche un momento nel quale sono costrette a esporre la loro fragilità. Questo consente di limitarle allo stretto necessario“. Qualora il cittadino lo preferisse, sarà comunque possibile affidare la procedura al proprio medico di base.
“Processi che migliorano la vita dei cittadini” ha commentato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo i ringraziamenti alla dottoressa Francesca Russo e ai singoli direttori generali delle Ulss regionali che hanno collaborato alla messa in opera del protocollo.
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