Questione lupi in Veneto. I consiglieri regionali Zanoni, Guarda, Bartelle: sì al divieto caccia delle prede naturali

“Sarà forse il caldo e le difficoltà nel prendere sonno, ma in questi giorni sul tema dei lupi se ne sentono di tutti i colori: liberalizzare la caccia, derogare alla tutela prevista dalla Direttiva Habitat, usare i proiettili di gomma, mettere i lupi in dei recinti, sterilizzarli, dotarli di radiocollari. Nel frattempo, però, le predazioni agli animali delle malghe continuano. Nessuno, tuttavia, ha preso in considerazione un sistema infallibile e a costo zero: vietare la caccia alle specie di animali selvatici oggetto di predazione come cervi, caprioli, mufloni e altro ancora”.

Lo affermano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali dell’Intergruppo per il benessere e la tutela degli animali e della natura’, Andrea Zanoni (Partito democratico), Cristina Guarda (Lista Alessandra Moretti Presidente) e Patrizia Bartelle (Movimento 5 Stelle), i quali intervengono così “nel dibattito sulle misure di contenimento dei grandi predatori”.

“Così facendo, consentiremmo la convivenza del lupo, degli animali da allevamento e del turismo escursionista. – esordiscono i consiglieri regionali di minoranza –  Il lupo avrebbe a disposizione le prede naturali senza attaccare gli allevamenti e farebbe un’opera di selezione della specie, predando i cuccioli meno forti, i soggetti più anziani o ammalati, aumentando contemporaneamente la potenzialità genetica delle specie predate, irrobustendole”.

“Oggi invece avviene il contrario. – spiegano i consiglieri – L’uomo, attraverso la caccia, abbatte i soggetti più belli anche per puro piacere o divertimento. Pensiamo, ad esempio, ai concorsi del miglior trofeo dove il punteggio va dato agli animali con palco (ovvero le corna) più grande, a più punte o più sviluppato: uno studio Usa-canadese ha dimostrato che con il tempo le popolazioni di animali diminuiscono di taglia”.

“Perciò, anziché proporre soluzioni tanto fantasiose quanto inutili o addirittura dannose – continuano i componenti dell’Intergruppo per il benessere e la tutela degli animali e della natura – senza perdere altro tempo, si continui con le buone pratiche, come la formazione dei cani pastori e sull’uso dei recinti elettrici e, contemporaneamente, si vieti di sparare agli animali selvatici nelle zone dove è presente il lupo”.

“I cacciatori – concludono Andrea Zanoni, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle –  visto che si sono dimostrati particolarmente sensibili a questo problema, diano così il loro contributo”.

(Fonte: Andrea Zanoni).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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