Una richiesta di aiuto sta arrivando dal settore dei trasporti, dalle aziende di pullman di viaggi e pulmini scolastici ora fermi a causa del decreto ministeriale che impone lo stop agli spostamenti.
Fino al 3 aprile, salvo proroghe ulteriori, sono sospesi i viaggi di istruzione, iniziative di scambio o gemellaggio, visite guidate o uscite didattiche: in caso di recesso dei partecipanti, inoltre, il decreto stabilisce il rimborso senza penali.
A tal proposito, circa 52 aziende del Veneto hanno fatto una riunione in videoconferenza nel pomeriggio di mercoledì 11 marzo, al fine di discutere le richieste da avanzare alla Giunta regionale e al Ministero.
Richieste che sono state elencate all’interno di un documento, poi inviato alla Camera di Commercio Treviso-Belluno da Adriano Battistuzzi, dell’omonima azienda di trasporti coneglianese, chiamato a rappresentare gli altri colleghi veneti.
“La nostra è stata un’iniziativa fatta in autonomia e come imprese, al di fuori d’ogni colore politico e sindacale. – ha specificato Battistuzzi – Non chiediamo la luna, ma ci basterebbe la penombra, tramite un documento che abbiamo fatto avere a Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio, affinché possa essere trasmesso a chi di dovere per ricevere un aiuto”.
“Questo perché, se ci viene chiesto di resistere in autonomia per 1-2 mesi possiamo provarci, ma se i mesi iniziano ad essere tre siamo davvero in difficoltà e la situazione comincia a diventare impossibile.- ha ammesso Adriano Battistuzzi – Da Pozza abbiamo ricevuto un ottimo riscontro e un aiuto pratico nella stesura del documento, aiuto che ci è stato offerto anche dal sindaco di San Vendemiano Guido Dussin“.
“In sostanza, ciò che chiediamo è che le nostre richieste, oltre a essere accolte, diventino materia di decreto. – ha proseguito Battistuzzi – Chiediamo lo spostamento dei mutui e sappiamo che le banche sono già d’accordo a intraprendere questa linea”.
“Pullman e pulmini sono al momento fermi, quindi ci sono meno rischi di sinistri: chiediamo, perciò, l’allungamento del periodo di assicurazione pari alla durata dell’emergenza. – ha aggiunto Adriano Battistuzzi – Poniamo che l’emergenza e lo stop delle attività sia pari a due mesi e che l’assicurazione scada ad aprile 2021, la nostra richiesta è che in quel caso venga prolungata fino a giugno 2021”.
“Al momento stiamo consumando tutte le ferie e i permessi residui del 2019 – ha spiegato il titolare – e poi i nostri dipendenti entreranno nella cassa integrazione speciale. Si parla di più di 800 lavoratori: abbiamo davvero bisogno di aiuto”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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