Grande festa nel pomeriggio di venerdì 29 luglio per l’inaugurazione dei nuovi uffici della Cantina Montelliana e dei Colli Asolani in via Caonada 1 a Montebelluna.
All’evento ha partecipato un’ampia platea di persone, composta dai soci della cooperativa e da molti clienti e fornitori, oltre alle autorità cittadine e della Regione Veneto.
Prima del taglio del nastro e della benedizione da parte del parroco don Davide Frassetto, sono intervenuti il presidente della Cantina, Andrea Dalla Porta, l’architetto Christian Zanatta, il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, l’ex sindaco e ora consigliere regionale Marzio Favero e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Il progetto della Nuova Cantina Montelliana è dello studio michielizanatta.net – architetti fondato da Tommaso Michieli e dallo stesso Zanatta con sedi a Udine e Giavera del Montello.
“La nostra cooperativa è stata fondata nel 1957 – ha affermato il presidente Dalla Porta – e l’atto costitutivo è stato sottoscritto precisamente il 30 luglio dello stesso anno. Oggi festeggiamo, con un giorno di anticipo, anche il 65esimo anno di attività di Cantina Montelliana. In questi anni di mia presidenza ho assistito con orgoglio alla crescita costante della nostra cooperativa. Negli ultimi 8 anni siamo riusciti a raddoppiare sia il fatturato che il numero di bottiglie prodotte che si assesta oggi a circa 16 milioni di bottiglie annue”.
“Per poter continuare in questa direzione – prosegue -, ora che la nostra struttura ricettiva è finalmente completa, ci concentreremo su un nuovo progetto con l’installazione di un secondo impianto di imbottigliamento che sarà operativo prima della prossima estate e che ci permetterà di espandere ulteriormente la nostra presenza sui mercati italiani e internazionali. Avete capito che non siamo capaci di rimanere tanto fermi. Il successo di un’azienda, però, non dipende solo dagli investimenti tecnologici ma è il risultato di una sinergia di fattori”.
“Nel nostro caso – conclude – il successo è determinato in primis dall’impegno dei nostri 400 soci che, oltre, a conferire delle uve di ottima qualità, hanno la volontà di sposare le iniziative proposte volte a garantire una viticoltura più sostenibile possibile. Il ruolo fondamentale è svolto proprio dai rappresentanti di tutti i soci, ovvero i miei colleghi del consiglio di amministrazione che, con impegno e dedizione, guidano insieme a me questa splendida realtà. Un plauso speciale va alla direzione, ai nostri direttori e a tutti i dipendenti che, ognuno con il suo ruolo, hanno dato e stanno continuando a dare un contributo importantissimo per il raggiungimento di tutti gli obiettivi aziendali. Sono veramente orgoglioso di voi”.
“Credo che questa sia un’eccellenza che si trova a Montebelluna ma riguarda tutto il comprensorio – ha affermato il sindaco Bordin -. Qui c’è una lotta quotidiana per ottenere il meglio dalle coltivazioni: una lotta che non è fatta dal singolo ma da un’organizzazione di squadra e da una comunità. Un forte legame con il territorio e con l’amministrazione comunale di Montebelluna. Siete un esempio per quelle persone che ogni tanto si fanno prendere dallo sconforto perché il vostro lavoro non è facile”.
“Quando arrivai come sindaco nel 2011 – ha aggiunto il consigliere regionale Favero – scoprii che avevo due emergenze da affrontare: la prima era mettere a norma sismica le scuole e la seconda partita era riqualificare la città. A Caonada avevamo un problema, area industriale e assenza di identità, ed è partito un dialogo con questa Cantina. Siamo partiti con la rotatoria, creando un piccolo vigneto che poi prosegue all’interno del perimetro della cantina”.
“Ma non ci siamo fermati – conclude -: c’era un’area edificabile alle spalle di questa cantina. Erano previsti 4 condominii che sarebbero stati uno sfregio per il paesaggio del Montello. Abbiamo ragionato insieme e, alla fine, la scelta è stata quella dell’acquisizione da parte della cantina del terreno con la richiesta al Comune di retrocedere il terreno da edificabile ad agricolo. Abbiamo tolto il valore edilizio ma la cantina ha voluto lo stesso fare un gesto di solidarietà: sapeva che il Comune voleva realizzare un centro civico e ha partecipato con 135 mila euro”.
Favero, dopo aver sottolineato che questo nuovo intervento è un gesto di grande riqualificazione paesaggistica, oltre ad avere un significato in termini di operatività, ha affermato: “Avete operato non solo per le vostre esigenze come azienda ma anche per regalare alla comunità un gesto di rigenerazione urbana. Da oggi questo luogo di Montebelluna è più bello grazie a voi”.
“L’agricoltura in provincia di Treviso e in queste zone è di un paio di ettari di superficie mediamente per azienda agricola – ha affermato Zaia – Anche qui avete approfittato dell’effetto del Prosecco. Prima del 2009 avevate una Doc e con il ‘mio decreto’ siamo riusciti a fare quello che sarebbe stato impensabile. Non è vero che noi avevamo l’uso esclusivo della parola Prosecco perché ce l’aveva tutto il mondo. Il decreto, con accordo comunitario, ci ha permesso di dire che la parola Prosecco è legata alle zone a denominazione. Abbiamo in mano un tesoro che ha portato sicuramente ricchezza nei territori”.
“Ben vengano questi interventi della cantina – ha concluso Zaia -. Approfitto di questa platea così autorevole e mi rivolgo ai produttori: attenzione che è fondamentale il dialogo tra le denominazioni, le due Docg e la Doc. Non possiamo pensare che la guerra interna possa giovare a qualcuno perché comunque siete come i gemelli siamesi: morto uno muoiono tutti. Siamo la più grande denominazione al mondo, abbiamo un giro di affari di 5 miliardi di euro e questo ancora ci permette di essere belli da un punto di vista turistico. La destinazione turistica che cresce di più oggi in Veneto è la ‘destinazione Prosecco’ perché abbiamo degli agricoltori e c’è cura del territorio. Cercate di fare questo percorso insieme e di non rovinare un sogno”.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it